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Un classico USA degli anni '50

La morte corre sul fiume

Se ti prende l'uomo nero...


di Pino Moroni


Grazie all'iniziativa Visioni, ho avuto di recente l'occasione per rivedere un classico noir anni '50.
L'unico film da regista del grande attore americano Charles Laughton, ed una delle migliori interpretazioni di Robert Mitchum.
Uno stimolo per una visione interessante, ed un impietoso confronto per gli horror dei giorni nostri.

Pino Moroni



Charles Laughton era un bambinone. Un attore maturo, un regista, un grand'uomo di ingegno ma nel fondo un gran bambinone.
Ne è la prova l'unico film che ha diretto ed in cui, come sempre accade nel primo film, si fa dell'autobiografia. Il suo autobiografismo equivale ad un suo sentire, raccontato come una favola che viene da dentro, dolce, naturista, paurosa ed ancestrale come quello che provano i bambini ancora non cresciuti. Cappuccetto Rosso, Hans e Gretel, Bambi, Fantasia, Pinocchio, Biancaneve e l'Uomo Nero.
La morte corre sul fiume è un film fantasy tutto disneyano.
Con un cattivo, che incute terrore, solo alla ricerca dei soldi e due bambini che cercano di sfuggirgli appunto con i soldi.
Ed alla fine lo incastrano. (E vorrei citare, molti anni dopo, il finale di Shining).
Lo script dà la sensazione di una storia semplice, come un esame di accademia, invece ad una differente lettura si trova tutto quello che il genio-bambino Charles Laughton aveva per la mente.


Impietoso e dissacrante per quei tempi (1955) di una provincia americana chiusa, puritana, maschilista, pro pena di morte, razzista e con istinti omicidi collettivizzati (linciaggio).
In quel forte amore per la natura e gli animali, che si sublima nel lungo viaggio dei bambini in barca sul fiume, ci sono i sogni fantastici e da incubo della nostra infanzia, in un viaggio iniziatico alla ricerca della maturità, ma allo stesso tempo in fuga da essa che sentiamo arrivare in fretta.
Vorrà pure dire qualcosa quel cielo magrittiano, illuminato da dietro, pieno di stelle, che accompagna la notte dei ragazzi. Il bambino è novello Pinocchio che si avvia, perdendo l'innocenza e la fantasia
verso una piatta maturità, scandita dal tempo, segnato dall'orologio avuto in regalo. Ed è la vecchina buona che da questa mela a Biancaneve - bambino, che con la sorella è entrato nella casa di marzapane di Hansel e Gretel, mentre il Lupo cattivo viene catturato.
Robert Mitchum è un cattivo da horror, serial killer, con ombre giganti e passeggiate a cavallo, falso quanto basta per essere grande, che si prende in giro con quelle sue filastrocche e sermoni da falso prete, con gli occhi da furbetto birichino e l'urlo da lupo ferito nel finale della tensione.
Tutto condito da una recitazione molto cartoon. Ricordo ancora quando facevo le scale di casa di corsa per sfuggire "l'Uomo nero" e riuscivo a fantasticare dimensioni pericolose piene di paurose avventure che ho completamente rimosso.


Il merito di Charles Laughton è quello di aver saputo raccontare quella dimensione irrequieta ed eroica della conquista del mondo per finire in una casa tranquilla con i regali di Natale (oggi videogiochi orribili e terribili che hanno sostituito la reale avventura paurosa formativa dell'infanzia di una volta.
È per questo che ho apprezzato ancora di più il film La morte corre sul fiume, purché non se ne farà più un altro.

The night of the hunter
USA 1955
Regia di Charles Laughton
Scritto da James Agee
Interpreti: Robert Mitchum, Shelley Winters, Lilian Gish



(Lunedì 10 Dicembre 2007)


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