 "Odio Bush che mi costringe a fare film di denuncia..." Paul Haggis Incontro con il regista de "Nella valle di Elah
di Oriana Maerini  Roma. "Odio Bush anche perché mi costringe a fare film seri e noiosi, io adoro le commedie! Questa frase raccoglie tutta l’avversione di Paul Haggis per un presidente che ha coinvolto l’America nella guerra in Iraq. Il talentuoso regista e sceneggiatore americano (ha scritto fra gli altri Million Dollar Baby, Lettere da Iwo Jima, Flags of our fathers e Casino Royale) che si è guadagnato l’oscar con per la regia con Crash, ha presentato, ieri, il suo ultimo film da regista: “Nella valle di Elah". Un’altra pellicola impegnata che mette il dito nella piaga delle atrocità che i giovani americani sono costretti a compiere per “portare la democrazia” in un paese straniero. Il film, mirabilmente Interpretata da Tommy Lee Jones e Charlize Theron è un giallo che racconta l'indagine di un padre sulla scomparsa di un figlio appena rientrato dal fronte. Ma Nella valle di Elah è, soprattutto, un film sulla trasformazione di ragazzi in esseri feroci che, quando tornano in patria, interiormente distrutti, non riconoscono più il bene dal male.
Perché ha scelto come protagonista un ex militare? Perché ho fatto un film per chi crede in questa guerra, non per i dissidenti. Per gli ex militari come il padre di Mike che onorano la loro patria e credono che sia giusto intervenire per portare la democrazia in altri paesi. Spero che la trasformazione che avviene nel film al personaggio intepretato da Tommy Lee Jones avvenga anche nell’opinione pubblica americana. Lui, piano piano, apre gli occhi sulla realtà e si rende conto delle atrocità di una guerra insensata che coinvolte migliaia di civili indifesi.
Nei titoli di coda ringrazia Clint Eastwood, perché? Perché devo a lui la realizzazione di questo film. Gli ho parlato dell’idea dopo che ho letto l’articolo che parlava della tragedia in un militare appena rientrato dal fronte e lui mi ha dato coraggio. Tutti mi dicevano che era un’idea troppo forte che non poteva essere realizzata ma, attraverso i contatti di Clint, ho avuto la strada aperta.

Haggis sul set con Charlize Theron Come si spiega il fatto che negli States il film non ha avuto successo? L’opinione pubblica cambia molto lentamente e sono fiducioso che il film in futuro verrà apprezzato e che avrà una lunga vita anche in Dvd. Inoltre non c’è stato un unico fronte negativo: negli stati del west e del sud da dove provengono i ragazzi che si arruolano per la guerra ha avuto un ottimo riscontro. A dicembre il film uscirà nuovamente a Los Angeles, vedremo come sarà accolto lì.
Perchè questo titolo dal sapore biblico? Adoro questo titolo perchè racchiude in se molti temi del film. Anche il re Saul mando suo figlio David nella valle di Elah a combattere contro Golia, armato solo di cinque pietre. Il mio film vuole denuciare proprio coloro che mandano in guerra migliaia di giovani uomini e donne senza rispetto per le loro vite.
I suoi personaggi sono spesso cattivi, perché? Quando scrivo prendo me stesso come modello . Sono una persona orrenda che cerca di fare il meglio che può! Non credo che esistano categorie assolute come buoni e cattivi: gli esseri umani possono trasformarsi a seconda delle situazioni. Mike, ad esempio, è un ottimo ragazzo ma veniamo a scoprire che in guerra compie delle atrocità. La continuità che si può leggere in tutti i personaggi che scrivo deriva da questa convinzione.
Come affronterà la scrittura del nuovo capitolo su Bond? Quando sono venuti a propormi di scrivere il nuovo capitolo della saga di Bond ho pensato che fossero matti ed mi sono chiesto: “ma non hanno mai visto i film che scrivo?” Il mio Bond non è un eroe da fumetti ma un uomo vero che quando uccide si mette in discussione. Un uomo che si difende dalle donne costruendosi una corrazza intorno perché è un romantico cinico che ha paura di innamorarsi per non essere deluso.
(Mercoledì 28 Novembre 2007)
Home Archivio  |