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X edizione: “Mizoguchi Kenji: un’implacabile perfezione”

Lo sguardo dei maestri

A Udine presso il Centro Espressioni Cinematografiche


di red.


Udine. Lo Sguardo dei Maestri compie dieci anni. Quest'anno la manifestazione organizzata da Centro Espressioni Cinematografiche di Udine, Cinemazero di Pordenone, La Cineteca del Friuli propone a Udine e Pordenone una rassegna cinematografica dal titolo: “Mizoguchi Kenji: un’implacabile perfezione”. La kermesse ripercorre la carriera di Mizoguchi, indiscusso maestro del cinema giapponese, fra i più affascinanti e sconvolgenti del cinema mondiale.
Dopo aver presentato l’opera di Bresson, Buñuel, Tati, Ophüls, Dreyer, Fellini, Bergman, Welles e Resnais, infatti, Lo Sguardo dei Maestri, dedica un omaggio ad uno dei “grandi tre” rappresentanti del cinema giapponese classico, che a differenza di Ozu e Kurosawa, purtroppo in Italia rimane molto poco frequentato e sostanzialmente invisibile sul grande schermo.
La rassegna (11 titoli, copie originali dagli archivi giapponesi) sta circolando anche in altre piazze: oltre alle classiche Udine e Pordenone - che da un decennio dedicano spazio a Lo Sguardo dei Maestri. Le opere di Mizoguchi ha incantato Torino (Museo del Cinema), Bologna (Cineteca Comunale), Modena ed ora sta per raggiungere anche Milano (Cineteca Italiana).
Per Lo Sguardo dei Maestri è dunque un ritorno al “cinema” inteso nella sua accezione classica e allo stesso tempo moderna: Mizoguchi come l’apostolo di un mestiere, non casuale, approssimativo, distratto, ma creatore di cinema in forma di assoluta perfezione, ricco di un codice morale che si trasforma in stile, in rigore estetico. Rigore e perfezione sono infatti le parole chiave del suo “segno” che ci seduce ancora oggi per la sua semplicità. L’arte di Mizoguchi è complessa proprio perché e la più semplice: pochi effetti, stacchi, montaggio interno all’inquadratura, ricerca della profondità di campo, movimenti di macchina lenti e ieratici a dare uno stile a racconti di folgorante splendore dove l’immagine è purificata. Non c’è mai nulla di troppo. Un realismo che porta con sé un elemento evidente di astrazione che connota la sua carriera cinematografica come quella di un autentico maestro.
Fra gli 11 titoli della rassegna segnaliamo due film ritenuti pressoché unanimemente i suoi capolavori: Racconti della luna pallida d’agosto e Vita di O-Haru, donna galante.

Il tragitto nel mondo delle tradizioni giapponesi e l’approfondimento sull’elemento femminile, tema e ossessione principe del suo cinema, si concluderà il 1° e il 2 febbraio 2008 all’interno di un Convegno Internazionale di Studi che si svolgerà a Udine con la partecipazione dei maggiori esperti dell’opera del regista nipponico tra cui Jean Douchet, René Prédal e Alain Masson, Yomota Inuhiko, Uniti Joanne Bernardi, Roberta Novielli, Adriano Aprà e Dario Tomasi che ne è il curatore. Come per le precedenti edizioni la raccolta degli atti sarà pubblicata al termine dell’iniziativa dalla casa editrice Castoro.




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(Mercoledì 21 Novembre 2007)


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