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![]() Concluso a Rimini il convegno sul libro dei sogni Premio Fellini a Ermanno Olmi Olmi:"E come se Federico mi incoraggiasse a fare film" di Oriana Maerini Rimini. “Il film è un sogno risognato ad occhi aperti. Fellini diceva che parlare dei sogni era come parlare dei film” - questa è una delle affermazioni di Bruce Sklarew, uno dei relatori del convegno internazionale, presieduto da Tullio Kezich, “Federico Fellini: il libro dei miei sogni” che si è svolto presso teatro degli atti dal 8 al 10 novembre. Questo importante appuntamento, organizzato dalla Fondazione Fellini, quest’anno ha esaminato da vicino uno degli aspetti più affascinanti e misteriosi del maestro riminese: l’attività onirica descritta in oltre 400 pagine dove Fellini annotava i suoi sogni corredandoli da bellissimi disegni. “Il libro dei sogni di Federico può considerarsi come un testo letterario e figurativo che ci aiuta a capire meglio l’attività artistica del grande maestro” – ha detto il critico Gianni Rondolino che ha esaminato, tra gli altri, i sogni relativi ai registi che hanno influenzato Fellini. “Rossellini, Pasolini e Visconti sono figure che ricorrono spesso nei sogni del maestro. Sono personalità emblematiche che hanno un grande peso nelle scelte artistiche di Federico.” Altro relatore è stato Milo Manara, che ha iniziato il suo discorso ricordato la genesi dell’amicizia con Fellini iniziata grazie all’omaggio che il disegnatore fece al maestro con un fumetto esposto in una galleria di Roma. “Nel mio fumetto non ho messo la parola fine perché ho pensato che i suoi film fossero opere senza fine che potrebbero continuare per sempre.” - ha chiosato Manara – “C’è una sequenza ne “La nave va” dove un gruppo di marinai cantano a squarciagola una canzone ma fondamentalmente a nessuno interessa: è un retroscena forte sulla spettacolarizzazione dell’effimero: un po’ come “Porta a Porta”. Lui era molto attirato dai fumetti e dai fumettari perché nel fumetto, come nei sogni, può accadere di tutto. I sogni sono importanti come il pane servono a migliorare lo spirito e il corpo. Fellini si trovava d’accordo con me perché i miei disegni sono, sul piano narrativo, molto affabulatori. I suoi disegni erano importanti per spiegare al meglio i suoi personaggi, non erano caricature ma un effetto espressionista. Il disegno di Fellini va studiato oltre questa estetica.” Un momento del convegno. - foto di Riccardo Gallini
La cerimonia di premiazione - foto di Riccardo Gallini
(Domenica 11 Novembre 2007) |
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