 Non "ballo coi lupi" ma canto sul palco Kevin Costner Il divo con la sua band in due concerti romani
di Oriana Maerini  Roma. Smart come non mai l’affascinante Kevin di “Balla coi lupi” ha presentato oggi alla stampa la sua nuova missione: far divertire il pubblico non più dal grande schermo ma dal palcoscenico come rock star! Questa nuova veste tradisce una passione antica: il west. Non a caso la band del grande attore che può vantare origini Cherokee ed ha lo stesso cognome originario del generale Custer, (Fu il bisnonno immigrato di origini tedesche a cambiarlo da Koster in Costner, dopo aver sposato un’indiana) si chiama Kevin Costner & Modern West. Il gruppo rock capitanato dalla star hollywoodiana suonerà per due sere al teatro Brancaccio di Roma (25-26 ottobre) inaugurando nella capitale la sua tournè europea. Dopo grandi successi al cinema: da Silverado, Gli Intoccabili, Senza Via Di Scampo, Bull Durham, passando per il pluripremiato Balla Coi Lupi, fino ai grandi successi al botteghino come L’Uomo Dei Sogni, Guardia Del Corpo, JFK ora Kevin vuole conquistare il pubblico come musicista?
"No, non ho mai rincorso la popolarità. Quello che cerco è un nuovo contatto con il pubblico fatto non solo di autografi ma di un abbraccio caloroso che riesco a sentire dal palco." - chiosa l'attore.
La musica è una sua passione antica? Si, ho iniziato a cantare da bambino insieme a mia madre. Poi ho cominciato a suonare quando ero agli albori della mia carriera di attore. Insieme a John Coinman e Blair Forward avevo formato un gruppo che si chiamava Roving Boy. Un critico me lo riproverò e da allora mi bloccai. Poi il grande successo avuto con “Balla coi lupi” mi ha travolto e non ho più pensato alla musica.
E’ vero che ha ripreso grazie a sua moglie Christine? Si, è stata lei ad incoraggiarmi e a farmi riprendere i contatti con John. Se ti diverti e pensi che possa funzionare perché non riprovi? Mi chiese mia moglie e così ho preso la decisione più importante della mai vita: di riformare la band. Sono felice di iniziare la mia tournè proprio da Roma. Mia moglie ha dei parenti qui che verranno a vedere il concerto. Spero che dopo vorranno ancora considerarmi un loro congiunto! (ride)
Com’è composta la sua attuale band? Dopo, circa vent’anni dopo, il cuore della band: io, John Coinman e Blair Forward si è riunito e, insieme al primo chitarrista Teddy Morgan e il batterista Larry Cobb, abbiamo fondato la Kevin Costner & Modern West.
 Quali sono i suoi miti musicali? Sono cresciuto a Los Angeles con la musica rock. I miei miti sono Neil Young e Bruce Springsteen. Non posso indicare un disco o una canzone in particolare: amo tutta la musica.
Quali brani proporrà nei concerti romani? Abbiamo un vasto repertorio di musica americana e non solo. Nello spettacolo vengono proposti brani originali scritti dalla band e brani scritti da alcuni miei amici, noti nel panorama musicale.
Progetti cinematografici? Certamente non smetto di fare cinema per la musica! Ho in cantiere una commedia dal titolo “Swing Vote” diretto da Joshua Michael Stern dove canto le mie canzoni. Io e mia moglie abbiamo ipotecato la casa per produrlo ma volevamo realizzarlo a modo nostro. Inoltre ho prodotto un cartone animato molto dark e misterioso che si chiama “The Explorers Club”. Non so ancora come lo diffonderò, forse via internet. Dopo tutto questo forse, continuerò a fare il cow boy al cinema!
Cosa vuole oggi Kevin Costner dalla vita? Per me la vita rimane ancora un mistero ma possiedo un bagaglio enorme di esperienze che posso donare ai miei figli. Nella vita c’è sempre un pezzo da pagare. Jim Morrison diceva: nessuno uscirà vivo di qui. Partendo da questo presupposto oggi cerco sostanzialmente due cose dall’esistenza: la verità e un po’ di festa, perché nella vita non si sa mai finché potremmo continuare a divertirci.
Cosa si aspetta dal pubblico italiano? Molto calore. Vorrei che si alzassero tutti in piedi a battere le mani e cantare con me: nel rock non ci sono codici, si può fare di tutto. Mi hanno avvertito, però, che qui la gente sta seduta in poltrona e non si fa prendere dall’emozione. Spero che questo non accada.
(Mercoledì 24 Ottobre 2007)
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