 Intento non riuscito di dividere realtà e leggenda L'ultima legione Tratto dal libro di Valerio Massimo Manfredi
di Roberto Leggio Tutte le leggende partono da vicende realmente accadute. Soprattutto, se le storie in questione, fanno parte di un passato epico e storicamente importante. L’ultima legione, del titolo, ci porta inevitabilmente alla fine dell’impero romano, nell’anno di grazia 476 d.c. Un periodo abbastanza oscuro, sul quale, fior fiore di storici stanno ancora cercando di capire, come un impero millenario, si sia potuto dissolvere nel giro di un “battito” di ciglia. Valerio Massimo Manfredi, archeologo e scrittore di fama, ha cercato di dare delle risposte, immaginando una storia abbastanza plausibile, fondendo la reale presa di potere di Odoacre ai danni dell’impero di Romolo Augustolo, con quella più fantasiosa della spada nella… E qui mi fermo, per riprendere le fila della trama, che si discosta di molto dal romanzo dal quale il film di Doug Lefler è tratto. Nel suo passaggio al grande schermo, molti snodi narrativi sono stati sorvolati, forse perché agli sceneggiatori premeva di spiegare in un’ora e mezza, tutta quella serie di eventi che portava all’effettivo disvelamento del finale.

A conti fatti l’avventura di uno sparuto gruppo di soldati fedeli al piccolo ultimo imperatore Romolo Augustolo, che vaga per l’Europa fino al Vallo di Adriano per ricomporre quello che resta dell’esercito romano e lanciare una sorta di “riconquista” della città eterna, è troppo poco approfondita per riuscire a dare vero pathos all’intera vicenda. L’aspetto psicologico dei personaggi è appena accennato, soprattutto se pensiamo che si trovano ad agire in un mondo al quale sono venuti a mancare tutti i punti di riferimento. La pecca è enorme perché non permette di capire fino in fondo quali siano le vere motivazioni che li spingono salvaguardare la vita dell’imperatore tredicenne (e allora?), ed affrontare un viaggio omerico (ma il paragone è azzardatissimo, perché tutto viene messo in scena a velocità supersonica) verso la Britannia. Visto con occhi meno esigenti L’Ultima Legione, è un film d’intrattenimento non del tutto disprezzabile, ma che lascia un po’ di amaro in bocca per non essere stato capace di iniettare quella giusta dose di emozioni che una storia del genere dovrebbe promettere. Forse ne è conscio anche il regista, mai effettivamente all’altezza della situazione, quasi intimorito dalla materia a disposizione. Che era abbastanza, anche pensando al finale a sorpresa, volano di una leggenda destinata a varcare i millenni.
giudizio: *

(Venerdì 14 Settembre 2007)
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