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L'attrice torna al cinema con "Le ragioni dell'aragosta"

Cinzia Leoni

Presentato a Venezia ne "Le giornate degli autori"


di Oriana Maerini


Dopo il bellissimo cammeo in Nero bifamiliare, Cinzia Leoni torna al cinema con il gruppo di "Avanzi" diretta da Sabina Guzzanti con il film Le ragioni dell'aragosta che sarà presentato al festival di Venezia nella sezione "Giornate degli Autori e che uscirà nelle sale il 7 settembre. Il film vede come interpreti tutti gli attori della trasmissione televisiva 'Avanzi' che si ritrovano dopo 15 anni a Su Pallosu, un piccolo villaggio della Sardegna, e insieme decidono di allestire in un grande anfiteatro di Cagliari uno spettacolo estemporaneo a sostegno della causa dei pescatori in gravi difficoltà per lo spopolamento del mare. Per gli attori, fonte d'ispirazione e di entusiasmo è soprattutto Gianni Usai, un ex operaio alla Fiat ed ex sindacalista che ha vissuto sempre in povertà, dedito a proteggere il lavoro dei suoi compagni.


Che effetto le ha fatto tornare a lavorare con la Guzzanti?
Si, è stata un’esperienza enorme sul piano emotivo. Ha rappresentato l’occasione di riunire il gruppo storico di “Avanzi” e di rincontrare gli amici di sempre. Nel film ci sono infatti Reggiani, Masciarelli, Loche e Fassari. Compresa Sabina che è interprete oltre che regista.

Di cosa si tratta?
Si chiama “Le ragioni dell’aragosta” ed è un film basato sull’improvvisazione; non ci sono ruoli precisi. Narra di un gruppo di persone che si recano in Sardegna per sostenere la battaglia di un gruppo di pescatori. E’ una pellicola grottesca e provocatoria che segue lo stile tipicamente ironico di Sabina.



La Guzzanti è una delle poche registe che fa ancora satira. Perchè?
Perchè non c’è amore per la satira in questo momento storico. Non esiste più la capacità di focalizzare i costumi e captare gli umori sociali. La nostra è ormai una civiltà addormentata, senza umorismo. La tv ha data a tutti la sensazione di poter fare tutto: non c’è più nessun tipo di limite. Oggi possiamo inventare tutto e non viviamo più la vita vera ma siamo immersi in una Second Life virtuale!

Ma lei continua a fare satira con i suoi spettacoli…
Si, io faccio dell’auto-satira partendo dalla mia pigrizia. Credo infatti che più noi ci accomodiamo in questo tipo di società più diventiamo colpevoli della sua degenerazione.

Di cosa parlerà il suo prossimo lavoro teatrale?
Si chiamerà “Outlet” perché ormai viviamo tutti immersi in un grande discount dove siamo felici di comperare i vestiti fallati e vecchi che i ricchi scartano solo perché sono firmati. Viviamo in una società drogata in cui il consumismo ha preso il posto dell’interiorità. Debutterò al Teatro Olimpico di Roma in autunno: sarà uno spettacolo che farà ridere regalando anche dei contenuti importanti perché analizzerò dei concetti collegati alla vita vera. Sarà una piece che tenterà di rompere gli schemi.



Presentata a Roma la quarta edizione
Giornate degli autori
Una sezione della mostra internazionale d'arte cinematografica



(Sabato 1 Settembre 2007)


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