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Racconta l'esperienza in "Cemento Armato"

Nicola Vaporidis

Dopo la maturità un ruolo drammatico


di Oriana Maerini


Roma, A bordo della motonave Tiber II che naviga sul Tevere viaggia l’intero cast di “Cemento Armato”, opera prima di Marco Martani, in uscita il 5 ottobre prossimo, che festeggia oggi la fine delle riprese. Il protagonista, Nicola Vaporidis, si confessa ad Affari. Dopo la saga di “Notte prima degli esami” che gli ha regalato la notorietà l’attore romano affronta un ruolo drammatico da protagonista. Sarà Diego, il capogruppo di un branco di periferia che soggiace al suo fascino. Anche Asia, la ragazza più carina del gruppo, si innamora di lui, ma il dramma inizia quando entra il scena il cattivo, ovvero “Il primario”, interpretato da Giorgio Faletti. Quest’ultimo è un palazzinaro senza scrupoli, la scheggia impazzita del film, che mette in atto una spirale di vendetta fatale al nostro eroe. La pellicola è un altro prodotto della “factory” di Fulvio e Federica Lucisano è sceneggiato anche da Fausto Brizzi ed annovera quasi l’intero cast di Notte prima degli esami (Giorgio Faletti, Carolina Crescentini e Nicola Vaporidis). Insomma il nostro maturando ha superato gli esami ma è rimasto in famiglia.

Finita la stagione leggera degli esami ora diventi un cattivo vero?
No, Diego non è un cattivo ma è un disperato. E’ un personaggio molto diverso da quello che ho interpretato in Notte prima degli esami perché è una storia diversa. Qui c’è rabbia, disperazione, dolore, odio mentre lì c’erano timidezza e amore. “Cemento Armato” è un film molto forte con un’enorme violenza psicologica.

Come ti sei preparato a questo ruolo?
Ho lavorato molto sia con Marco, Giorgio e Carolina ma ognuno ha seguito il suo percorso attoriale per creare il proprio personaggio. Io non ho frequentato i ragazzi di periferia perché non credo che ci sia bisogno di frequentare le periferie per recitare un ruolo; come per fare il medico non si devono frequentare gli ospedali. Io non credo e non utilizzo questo metodo: mi piace inventare il personaggio secondo la mia sensibilità. Inoltre la periferia che frequenta Diego non è quella estrema. Il contesto in cui lui vive e cresce si può definire normale: lui è solo un bulletto abituato a caversala da solo: uno cresciuto in strada. E’ un ragazzo che vuole affrontare la vita con le sue sole forze e è convinto che essere buono equivale ad essere fottuto.

Un ruolo così drammatico rappresenta una sfida per te?
Si, ho scelto questo ruolo perché sono stato attratto dalla storia che è bellissima e molto forte: mi è piaciuto il modo in cui i personaggi si evolvono lungo l’arco del film. Non ci sono aspetti che amo di Diego. Mi piace, però, la sua inconsapevolezza. Lui non è un ragazzo alla “Pulp fiction” che spara freddamente; è uno che si è trovato coinvolto con il male. Non ho interpretato un bello, dannato e pistolero ma un ragazzo che vive una realtà più grande di lui. Il suo modo di reagire è molto forte ed io come persona non lo condivido: io avrei utilizzato altre strade per cercare di emergere.

Com’è Il rapporto d’amore con Asia?
E’ un rapporto sano di due ragazzi di 26 anni che sono ostacolati nella loro storia d’amore. La loro intenzione è quella comune a tutte le giovani coppie: vogliono condividere una casa ed una vita insieme. Non sono manager ma lavorano in un bar e in un ristorante; non vivono nell’ozio e nell’agio ma in una realtà molto comune alla maggioranza dei giovani italiani.

Ti senti fortunato di aver avuto questo grande successo?
Si ma è stato un successo meritato. Ho impiegato sette anni per incontrare Fausto Brizzi e sono molto fortunato di aver fatto questo incontro. Sono stato in qualche modo ricompensato dalle scelte che ho fatto in passato. Fare cinema non è semplice, è massacrante come lavoro. Il cinema sul set è durissimo: ti alzi all’alba, dormi poco, sei sempre concentrato sul personaggio, lavori sotto il sole. Fare quattro film all’anno è veramente duro ma lavori così scelti e selezionati ai quali ho dato tanto e da cui ho avuto molto mi hanno regalato una soddisfazione immensa. Ora posso dire di essere un ragazzo veramente fortunato. Ma la mia è una fortuna fortemente voluta e, costruita: non mi è caduta addosso dal cielo.

Progetti futuri?
Il venti agosto inizierò a girare un nuovo film, una commedia molto divertente dal titolo provvisorio “Notte orientale”. E’ una storia d’amore multietnica fra un ragazzo romano e una ragazza cinese. Affronta il tema molto attuale della vita all’interno della comunità cinese di Roma: analizza le prospettive e le speranze dei giovani cinesi e i nostri punti di vista. Il film, diretto da due giovani registi (Paolo Genovese e Luca Miniero), mette a confronto due culture molto diverse e molto forti.




Noir periferico in salsa romana
Cemento Armato
Marco Martani parla del film in uscita ad ottobre


Classe che vince non si cambia
Notte prima degli esami oggi
Persa magia e freschezza del primo film
Più macchiettistico del precedente


DVD distribuito dalla 01
Notte prima degli esami
La commedia campione d'incassi ora in home video


Un affresco sugli anni 80
Notte prima degli esami
Dallo sceneggiatore di Neri Parenti
Amcizia, primi amori e poca voglia di studiare.



(Giovedì 5 Luglio 2007)


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