 Commedia senza spessore e significato Tutte le donne della mia vita Deludente il nuovo film di Simona Izzo
di Samuele Luciano Tutte le donne di chi? Della vita di chi? Di un certo Davide che fa il cuoco. Sì, e allora? Davide fa il cuoco e ama le donne. Sì, ma quando arriva la battuta? Chi scrive fa questo preambolo perché non ha ancora capito cosa c’è di interessante, più che di nuovo, nella trama di questo film, girato nientemeno che da Simona Izzo. La domanda è sincera, per il fatto che c’è stato uno sforzo notevole a voler individuare un residuo di spessore e di significato, ma anche solo di emozione, in un impasto celluloide alquanto insipido. Tornando al film, Luca Zingaretti (che fa Montalbano, ma con l’accento romano) è un brillante chef che non può fare a meno di essere affascinato dalle donne, almeno quanto lo è dalla cucina, anzi tratta le donne come piatti prelibati: ne gusta una dopo l’altra. Il famoso proverbio “non mi piacciono le minestre riscaldate” potrebbe essere il pretesto per ordire un racconto divertente, una commedia piccante, ma la regista/sceneggiatrice sembra interessata soprattutto a dimostrare che il passaggio continuo da un letto all’altro è abitudine piuttosto maschile.

Della serie: proviamo a dire qualcosa di nuovo. Anche non volendosi accanire sull’assenza di originalità nel copione, non c’è nemmeno un panorama femminile così grottesco accattivante che faccia soprassedere sul tema spicciolo. Il florilegio di donne, per carità tutte bellissime, (compresa Lisa Gastoni, sex simbol ancora inveterato degli anni ’70), pur essendo ben assortito, è lontanissimo per verve e simpatia da caratterizzazioni di coralità femminili molto più incisive, quali quelle almodovariane per esempio. Insomma tra grida, occhi lucidi, e qualche tetta al vento la Izzo tenta di inoltrare una morale anti poligamica, mentre la voce di Nek sfonda gli altoparlanti. Dulcis in fundo, le uniche gag abbastanza divertenti del film sono tutte anticipate nel trailer che circola nelle sale e in TV, quindi ‘manco la sorpresa. Restano da ammirare le bellissime location sul declivio dello Stromboli. Autoironico Ricky Tognazzi, canuto da sempre, che si tinge i capelli color paglia. giudizio: *

(Venerdì 13 Aprile 2007)
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