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Operazione nostalgia

La Sala Umberto

La bella sala romana fra cinema e teatro


di Pino Moroni


Si può anche fare operazione nostalgia. È quello che mi è successo tempo fa, quando con solo un euro, sono stato invitato a teatro.
E che teatro: la “Sala Umberto” di via della Mercede, a Roma.

Dice la sua storia che fu progettato da Andea Busiri Vici, e che la sala fu inaugurata nel 1882 come Sala della Piccola Borsa per soli concerti.
Nel 1890 Giulio Podesti ampliò la capienza, e ne 1913 Attilio Spaccarelli conferì all’edificio l’aspetto attuale, destinandolo a proiezioni cinematografiche.

Guardandomi intorno, mentre attendevo l’inizio della recita di Peppe Barra, mi sono sentito più bravo di Giuseppe Tornatore nel suo Nuovo cinema Paradiso perchè stavo sognando un film che cominciava nel 1913 con le comiche.

Mi trovavo, come signore della bella epoque a vedere la grande novità del tempo, il cinematografo.
Nel 1928 i fratelli Marinola, napoletani, vi iniziarono il cafè chantant. Ed eccomi là, insieme alla migliore società della Capitale, a guardare da sotto le culottes delle ballerine ed assaporare il gusto dell’assenzio.

Arrivò poi il varietà, con artisti come Anna Fougez e Ettore Petrolini. Guardando l’occhio acquoso e cinico di gastone-Petrolini, mi ripetevo che anche a me m’avevano rovinato la guerra e le donne...
Poi arrivò Totò, Odoardo Spadaro, i Riviera Five, i fratelli De Vico, Renato Rascel e Walter Chiari, già ben illustrati cinematograficamente da Alberto Lattuada in “Luci della ribalta”.

Che gusto godere Totò dal vivo, attor giovane ancora una marionetta!
Dopo la guerra, fino agli anni ’70, la Sala Umberto proseguì la sua vita tornando ad essere sala cinematografica, con l’avanspettacolo prima della proiezione.
Ed io c’ero davvero, con i miei nonni che amavano questa mescolanza di generi, con quel senso di teatro dell’arte unito alla modernità del cinema.

Nel 1977 riaprì la Sala Umberto per la stagione teatrale, con il grande Domenico Modugno. Fino al 1991 continuò la programmazione con recital, concerti e rassegne video dedicate a personaggi dello spettacolo.
Tornò ad essere cinema d’essai nel 1992, e l’ho apprezzato moltissimo come cinefilo, fino al 2001, quando la sua “odissea” continuò facendolo ritornare teatro.

Ora è in vendita, e mi auguro proprio che continui in qualche modo la sua storia gloriosa, e che si salvi dal divenire un “centro commerciale”...



(Mercoledì 11 Aprile 2007)


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