 Un film noioso malgrado le tematiche scabrose Diario di uno scandalo Specchio di una società "avanzata"
di Pino Moroni Diario di uno scandalo, il film del regista inglese Richard Eyre, ha la struttura tradizionale di un film noioso malgrado tratti molteplici tematiche scabrose e di piena attualità.
Purtroppo è tutto pasticciato da una sceneggiatura che attinge al pettegolezzo dei tabloid inglesi, con le povere interpreti (Judi Dench e Cate Blanchett) a disagio in due parti antipatiche e tyroppo sopra le righe.

Di positivo c’è la continua enumerazione dei vizi di una società già mutata, rispetto a quella italiana ancora nel guado. Cominciamo dalla scuola, nella quale insegnano le due prof dello scandalo. Ci sono insegnanti conservatori e retrogradi, altri sono moderni e disinibiti, altri ancora sono semi-omosessuali, alcuni sono eterosessuali e monomaniaci. I dirigenti scolastici sono isterici ed ottusi.
I ragazzi -che diventeranno operai, camerieri e commesse- sono drogati, delinquenti, cinici, corrotti, depressi, bugiardi e qualcuno è ritardato mentale.

Le famiglie da cui provengono questi campioni sono decotte, allo sbando o già sfasciate. Una insegnante matura esercita la pedofilia nei confronti di un ragazzino quindicenne, che a sua volta approfitta della situazione. Una donna è presa a vent’anni dal suo professore di liceo, che la considera già capace di tutto. Una vecchia solitaria usa il ricatto per riuscire a toccare giovane carne femminile. Un professore chiede ad una collega di fare la paraninfa per aiutarlo a portarsi a letto una giovane collega.

Questo bel panorama di zozzure diventa il materiale per una anno di articoli del “Sun” (uno dei più noti quotidiani inglesi di pettegolezzo): giornalisti avvoltoi calano sulla scuola alla facile di storiacce di pedofilia e varie. Il tutto finisce con l’arrivo della magistratura e la condanna a dieci mesi di carcere per una delle professoresse.

Oltre questo il film offre soltanto un paio di scontri irritanti fra le due protagoniste, incontri sessuali altrettanto insignificanti fra la professoressa ed il suo allievo, e lo scontro fisico fra i genitori di uno studente e la professoressa che sembra preso dalla cronaca di questi giorni.
È lo spaccato di una società tanto “avanzata” da rischiare la putrefazione, dove però ancora domina una ipocrisia sociale così forte da portare alle condanne “esemplari”. Ed in cui i media, giornali e TV rappresentano il detonatore della prurigine e dei moralismi del lettore “comune”.
(Lunedì 12 Marzo 2007)
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