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Un film sociale con impianto spettacolare

Blood diamond

Eccellenti le prove d'attore di Hounsou e Di Caprio


di Roberto Leggio


“Un goccia di sangue per ogni carato”. Potrebbe essere questo lo slogan per una campagna contro il contrabbando illegale di diamanti. Naturalmente nessuno con criterio si avventerebbe a tanto, però è anche vero che ogni diamante messo in vetrina, ha dietro una sua storia. Il più delle volte sanguinosa. Basti pensare che una percentuale di queste pietre preziose provengono da paesi africani in guerra. Come la Sierra Leone, che per dieci anni è stato teatro di violenze indicibili, massacri perpetrati al solo scopo di procacciare manodopera nelle ricchissime miniere di diamanti, spesso usati come controvalore per uno spietato traffico d’armi che ha incrementato odio e distruzione. Partendo da queste premesse Edward Zick ha imbastito la trama di Blood Diamond, film di denuncia sociale e civile mascherato da film di guerra. Al centro della storia c’è un pescatore africano (Djimon Hounsou), che dopo la distruzione del suo villaggio, viene reso schiavo e mandato ad estrarre diamanti da una cava gestita militarmente dai ribelli del R.U.F. Qui ha la fortuna (e la sfortuna) di trovare un raro diamante rosa. La sua strada è destinata, quindi, ad incrociarsi con quella di un cinico ex mercenario ruandese (Leonardo Di Caprio), che vede in quella pietra l’occasione per riscattarsi da una vita che lo ha visto complice nel sanguinario ciclo di corruzione e violenza. In cambio della promessa di fargli ritrovare la sua famiglia, finita in un campo profughi, il cinico mercenario si aggiudica la proprietà del diamante. Con l’aiuto di Maddy Bowen (Jennifer Connelly), una giornalista idealista e appassionata, i due uomini intraprendono un viaggio alla ricerca della preziosa pietra.


Ma più dell’epica della vicenda, lo scopo del film è metterci davanti al naso le responsabilità dell’occidente nell’aver maltrattato, violentato e sfruttato il continente africano. E non stiamo parlando solo delle multinazionali del diamante, ma di chiunque, che in un verso o nell’altro, abbia permesso che la culla della vita si trasformasse nella culla della morte. Viene subito in mente l'analogia con The Costant Gardener, altro film di denuncia che puntava il dito sugli abusi delle multinazionali farmaceutiche ai danni della popolazione africana. Blood Diamond ha il pregio di coniugare la denuncia sociale con il cinema d'azione, ma è anche un film di recitazione. Eccellenti sono, infatti, le prove d'attore. Djimon Hounsou interpreta mirabilmente un indigeno che è costretto a diventare eroe suo malgrado mentre il sempre più bravo Di Caprio recita senza sbavature il ruolo di un uomo spietato e privo di illusioni che alla fine si guadagna il riscatto morale.

giudizio: * * *


Blood diamond
Africa, avventura ed impegno
Il contrabbando di diamanti insanguinati

Nel film "Blood Diamond"
L'agenda di Di Caprio
Per annotare gli incontri importanti



(Venerdì 26 Gennaio 2007)


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