 A più di dieci anni dall'uscita Il Ciclone, analisi di un successo Il miglior film di Pieraccioni
di Pino Moroni È passato per l’ennesima volta in televisione con altissimo gradimento Il ciclone di Leonardo Pieraccioni (1996).
Qual è il segreto di questo film di grande successo e di incassi record? - 1) la natura. Ambientazione in un casolare della campagna toscana con campi di girasoli, filari di viti. E la vita di una famiglia di agricoltori, con piccoli problemi quotidiani, tra cui quello prioritario dell’acqua ramata da dare all’uva.
- 2) La vita di paese. Personaggi semplici come il fruttivendolo, il meccanico, la barista, la farmacista, il tonto, che sono così tipici della provincia italiana.
- 3) Lo spettacolo. Rappresentato da un teatro ambulante di cinque ballerine di flamenco ed un capogruppo sfigato.
- 4) La musica. Leggera, simpatica, orecchiabile: una colonna musicale ruffiana che accompagna tutto il film.
- 5) I dialoghi. I più originali quelli fra il personaggio di “Levante” (Leonardo Pieraccioni) e “Gino” (Mario Monicelli), urlati da lontano, fra i campi di girasoli.
- 6) L’amore. Semplice, fra persone semplici, fatto di occhiate e di passeggiate. E di lungi baci e qualche cornetto.
Ed infine, quella fisicità italiana, accattivante, di un “pupone” come Pieraccioni, che si racconta con il candore che abbiamo ormai perduto ma vogliamo ricordare ancora: “come eravamo”.

(Mercoledì 10 Gennaio 2007)
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