 Un'occasione per rivedere un cult sul grande schermo Ecce Bombo torna al cinema Distribuito dalla Sacher in venti copie
di Fabio Ciminiera  Ecce Bomboooooo... torna nelle sale cinematografiche dopo 28 anni. Ritorna l'urlo del robivecchi in bicicletta che sveglia, all'alba, sul litorale ostiense, il gruppo di autocoscienza rivoluzionaria che attende il sole, guardando dalla parte sbagliata, squarcia il silenzio e il buio della sala. Il restauro della pellicola del film, girato da Nanni Moretti nel 1978, diventa l'occasione per portare nuovamente nelle sale questo cult. Una distribuzione contenuta, venti copie, per un uscita che, se vogliamo, spiazza le logiche del cinema natalizio. L'edizione 2006 di Ecce Bombo, distribuita dalla Sacher non presenta aggiunte, tagli o scene inedite. Ma rappresenta un appuntamento particolare: poter vedere in sala un film che ha contato molto nella cinematografia del regista romano, una pellicola che ha influito sui modi di dire e sugli atteggiamenti di parte della sinistra, un film di culto per le generazioni post-sessantottine.
Un'occasione importante, sia per gli aspetti cinematografici che per il confronto tra la realtà del 1978 e la nostra attuale situazione sociale e politica. Rivedere il film oggi, alle soglie del 2007, fa emergere soprattutto le implicazioni sociali piuttosto che le visioni politiche: il rapporto tra le persone, tra i diversi ruoli nella società, guardato al microscopio di una narrazione frammentata, di frasi efficaci, di separazioni nette. La domanda che viene spontanea farsi è quanto la nostra società sia effettivamente cambiata in questi ventotto anni...

Il film riporta intatto nelle sale tutto il grottesco, amaro, eccentrico e umanissimo mondo di personaggi: Michele, la sua famiglia, i quattro amici del circolo, le donne con cui si confronta e i personaggi che appaiono al margine della vicenda, come il poetico e disperato attore disoccupato, l'amico dell'etiope o il presentatore di Telecalifornia. Personaggi estremi quanto reali, animati da una misurata follia, da un surreale ed inesauribile bisogno di risposte, di confronti, di sentimenti.

(Martedì 5 Dicembre 2006)
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