 Il nuovo film di Roberto Andò Viaggio segreto Sentimenti morbosi per un film prevedibile
di Oriana Maerini Presentato come evento speciale alla Festa di Roma, Viaggio segreto, il nuovo film di Roberto Andò trasporta dalla fredda Irlanda alla passionale sicilia la storia descritta nel romanzo Ricostruzioni di Josephine Hart. La vicenda è intrigante perchè propone la "ricostruzione" di un fatto criminoso (l'uccisione di una donna per mano del marito) in parallelo con l'introspezione psicologica dei personaggi che hanno vissuto e subito l'evento. Si tratta di due fratelli che hanno un legame molto forte tra loro: Leo Ferri (Alessio Boni), un algido psicoanalista quarantenne, e Ale (Valeria Solarino), una giovane modella che vuole diventare attrice. Le loro vite costudiscono un segreto rimosso e il viaggio di Leo nella Sicilia della sua infanzia servirà ad esorcizzare il passato. L'occasione per questo viaggio arriva improvvisamente quando la vecchia casa di famiglia viene messa in vendita. Il protagonista, attraverso la rivisitazione dei luoghi in cui si è consumato il delitto compirà un viaggio catartico che gli pemetterà di risanare le sue ferite e ricostruire la sua vita.
Nelle mani di un regista sapiente questa storia di sentimenti morbosi, di passioni struggenti e complessi edipici non risolti sarebbe diventato un film affascinante. Andò ci regala, invece, una pellicola melensa (a partire dalla musica classica stucchevole all'inizio del film) e prevedibile che a tratti prende i toni della soap opera. Molto bravi tutti gli attori, anche se Alessio Boni nel ruolo del quarantenne complessato e gelido è un po' sopra le righe.

Il regista dichiara di aver voluto trasportare la storia in Sicilia per "ritrovare l’atmosfera di incantamento e di perdita che si respira nella mia terra e il mio inappagato, struggente, desiderio di ritrovarne la dolcezza senza il furore terribile della distruzione." Un desiderio leggittimo e personale che non è riuscito, però, ad impreziosire il film in modo significativo. Peccato perchè le premesse per un'opera compiuta c'erano tutte. Se solo si fosse dato meno spazio ad un'ostentazione eccessiva del sentimentalismo e una maggiore attenzione al ritmo filmico. Curioso il cammeo del regista Emir Kusturica nel ruolo di Harold, un artista affermato che si innamora della bellissima Ale.

giudizio: *
(Mercoledì 25 Ottobre 2006)
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