.


Recensioni Festival Eventi Sipario Home video Ciak si gira Interviste CineGossip Gadget e bazar Archivio
lato sinistro centro

Home Archivio      Stampa questa pagina  Invia questa pagina  Zoom: apri la pagina in una nuova finestra


E' Alatriste, il personaggio nato dalla penna di Perez-Reverte

Viggo Mortensen

Diretto da Agustìn Dìaz Yanes


di Roberto Leggio


Roma - Ieri, sceso direttamente dalla Spagna del XVII secolo, è approdato a Roma l'attore Viggo Mortensen. Fuggito dal set a Bucarest dove sta girando Good diretto da Vincente Amorin, il bellissimo attore è arrivato nella capitale per presentare l’epica di Il destino di un guerriero - Alatriste, che il regista spagnolo Agustìn Dìaz Yanes ha tratto dai romanzi d’avventura di Arturo Perez-Reverte e che uscirà nelle sale italiane venerdì 22 giugno. L’attore americano, incarna nel film, con un piglio davvero speciale (sentirlo parlare in spagnolo senza inflessione lascia sbalorditi), un soldato di ventura ai tempi del declino dell’impero di Filippo IV di Spagna durante la guerra dei trent’anni. Un ruolo che gli sembra appiccicato addosso, visto che dai tempi del Signore degli Anelli (e non di meno di quello di History of Violence), ha sempre interpretato un combattente.

Sembra che lei sia destinato ad interpretare sempre lo stesso personaggio…
Quasi sempre sono i ruoli che scelgono me. Preferisco personaggi che mi sorprendano, e non mi interessa se sullo schermo sono un eroe, o un antieroe. Solitamente scelgo in base al progetto e della possibilità di fare qualcosa di diverso. Come potrebbe succedere se decidessi di interpretare Amleto… anche se è stato visto milioni di volte.

Nel film lei parla in perfetto castigliano…
Niente di strano. Ho un piccolo vantaggio: sono cresciuto in Argentina e per questo parlo correntemente lo spagnolo. Ma se vuole posso anche parlare anche un po’di italiano. L’ho imparato per la sua musicalità dieci anni fa quando venni per girare Daylight con Stallone e Ritratto di Signora di Jane Campion.

Alatriste è un classico film di cappa e spada. Non le sembra un po’ azzardato aver interpretato un film per ragazzi?
Non credo. La storia è piena di intrecci, molto complesso per qualsiasi altro film d’avventure. E’ anche molto sporco, capace di ricreare lo spirito di un’epoca decadente. Solo in apparenza si può pensare che sia il solito film in costume, ma invece è una storia adulta, che va seguita con attenzione. E per questo non è per nulla scontata. Magari a posteriori si dirà che è un classico, ma è un film che dimostra il talento del cinema spagnolo. E quindi sono molto orgoglioso di aver interpretato il capitano Alatriste.

Il suo personaggio è un guerriero del passato, ma i rimandi alle guerre attuali sono tantissime…
Alatriste è un puro. Non combatte per fedeltà al proprio re, ma per il forte senso di amicizia che lo lega ai suoi compagni d’arme. Accade anche oggi in Iraq o in Afghanistan. I soldati, grazie alla montagna di notizie e a internet, sanno perfettamente che non è una buona idea andare a farsi ammazzare in giro per il mondo. Eppure restano per non lasciare i propri compagni e per quel legame che gli ha resi uguali in battaglia.



Sangue ed intrighi nella Spagna del XVII secolo
Il destino di un guerriero - Alatriste
Incostante filmone di cappa e spada



(Martedì 19 Giugno 2007)


Home Archivio      Stampa questa pagina  Invia questa pagina  Zoom: apri la pagina in una nuova finestra

lato destro