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 La stagione 2005-2006 I maggiori incassi dell'anno I dieci film più visti in sala
di Piero Nussio | Film
| Uscita
| Nazionalità
| Incasso
| 1
| Il codice Da Vinci
| 19 maggio 2006
| USA
| € 27.402.599,00
| 2
| Natale a Miami
| 16 dicembre 2005
| Italia
| € 21.249.460,00
| 3
| Madagascar
| 1 settembre 2005
| USA
| € 21.199.208,00
| 4
| Harry Potter e il calice di fuoco
| 25 novembre 2005
| Inghilterra
| € 20.127.756,00
| 5
| Ti amo in tutte le lingue del mondo
| 16 dicembre 2005
| Italia
| € 20.018.144,00
| 6
| Il mio miglior nemico
| 10 marzo 2006
| Italia
| € 18.488.971,00
| 7
| L'era glaciale 2 - il disgelo
| 21aprile 2006
| USA
| € 18.369.990,00
| 8
| Le cronache di Narnia: il leone, la strega e l'armadio
| 21 dicembre 2005
| USA
| € 16.746.290,00
| 9
| La tigre e la neve
| 4 ottobre 2005
| Italia
| € 14.860.025,00
| 10
| Notte prima degli esami
| 17 febbraio 2006
| Italia
| € 12.114.699,00
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(fonte: Cinetel)
Le regole economiche del cinema in Italia dicono che:
1) i film di maggiore incasso escono a Natale, perchè è in quell’occasione che tutta la famiglia si reca al cinema, sfruttando anche le festività –e le vacanze scolastiche-
2) un’altro buon periodo di uscita è ad ottobre, con i primi freddi, le giornate che si accorciano, e dunque un certo piacere di andare al buio di una sala cinematografica
3) il terzo periodo, meno importante degli altri ma ancora commercialmente valido, è quello della primavera e delle vacanza di Pasqua, adatto a cartoni animati ed a storie sentimentali
4) l’altra regola è che, dopo Pasqua e fino all’ottobre successivo, escono solo fondi di magazzino, perchè tanto nel periodo estivo nessuno va al cinema, se non nelle arene a rivedere i successi della stagione precedente
5) la regola commerciale assoluta è che i film europei incassano poco e quelli americani sbancano il botteghino
6) l’ultima regola commerciale è che i film italiani, o sono dei panettoni natalizi con comici di bassa lega, o altrimenti sono apprezzati dai critici ma destinati all’insuccesso
7) l’ultimissima regola commerciale è che gli autori italiani –sotto la maledizione di Plauto- possono fare solo farse, ma la commedia senza ulteriori aggettivi non è loro concessa
8) la prima regola commerciale è che gli americani sanno fare solo “americanate”, ossia film d’azione pura, di inseguimenti a fiato corto e di effetti speciali che rimbambiscono lo spettatore
9) un luogo comune commerciale è che gli inglesi fanno film molto “british”, con un sottile umorismo sarcastico, un copione ed una recitazione molto curata, di scarso interesse per il pubblico.

Il codice Da Vinci La classifica degli incassi della stagione 2005-2006 ci dice che:
a) il film Il codice Da Vinci, che ha incassato di più in Italia (e nel mondo), ossia la ragguardevole cifra di quasi 30 milioni di euro, è uscito a fine maggio, ed ha incassato durante i mesi di giugno e luglio più caldi di tutto il secolo: dunque la regola 4 non è per niente valida;
b) il panettone farsesco di natale (Natale a Miami) è il secondo classificato, quindi le regole 1 e 6 sono valide e verificate, ma la presenza in classifica delle commedie di Pieraccioni (Ti amo in tutte le lingue del mondo), Brizzi (Notte prima degli esami) e Verdone (Il mio miglior nemico) le smentisce entrambe;
c) la pattuglia italiana in classifica è composta di 5 film, che non sono pochi ma anzi il 50% di tutta la classifica. La pattuglia dei film europei è di sei su dieci, ovvero la maggioranza. Dunque la regola 5 è smentita;
d) dei cinque film italiani in classifica, uno è la farsa panettone, tre sono commedie, ed uno (La tigre e la neve) un film surreale e poetico. La regola 6 è di nuovo, sonoramente, smentita: gli italiani possono fare delle decenti commedie, di tipo satirico/sentimentale (Pieraccioni), giovanilistico (Brizzi), comico/satirico (Verdone). E possono anche fare dei film con dei contenuti, su temi d’attualità e con un linguaggio poetico (Benigni), senza per questo entrare nell’astruso e nello sperimentale. Gli italiano sono cioè capaci di fare anche dei film medi e di buon successo di pubblico, senza per questo dover per forza entrare nella sindrome del “film d’autore” (di solito con risultati qualità fra pessimo e mediocre).
e) Non c’è nemmeno una “americanata” in classifica. Mission Impossible III ha fallito clamorosamente, e così i vari “Returns”. I film americani in classifica sono due cartoni animati estremamente curati (Madagascar e L’era glaciale), un film d’avventura fantastico (Le cronache di Narnia), anch’esso molto attento e curato. E poi Il codice Da Vinci, di cui si può dire tutto il male possibile, ma non che sia un film fracassone e rompi-timpani. I gestori sono quindi avvertiti: se vogliono incassare ci risparmino le “americanate fracassone”.
f) Il film “british” è Harry Potter: del maghetto si è detto tutto il bene ed il male possibile, ma cinematograficamente i suoi film sono veramente opere ben fatte, ben interpretate e di sicuro interesse. Se altri vogliono incassare bene come fa il “maghetto”, si procurino attori bravi quanto Maggie Smith e Ralph Fiennes per le parti secondarie e un fior di regista come Mike Newell (Mona Lisa Smile, Donnie Brasco, Quattro matrimoni e un funerale). Poi si potrà cominciare a puntare a qualche bel risultato. Ma ve la immaginate la spocchia di un “autore” italiano paragonabile a Newell, se gli avessero proposto di fare Harry Potter?
(Martedì 26 Settembre 2006)
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