 Un lettore esprime il suo amore per le due star Woody e Nicole Palato fine non solo per il cinema...
di red.  Abbiamo deciso di pubblicare questa bella lettera, anzi questa dichiarazione d'amore al cinema di un simpatico lettore che si confessa davanti ad un buon bicchiere di vino. Per dimostrare che la settima arte è anche questo: aggregazione sociale, identificazione con le storie che più ci appassionano e passione per le nostre star preferite.
------------------------------------------------------------------------------ Mi trovo a Collevecchio, in un bel ristorante aperto da poco che occupa i locali di recente costruzione situati vicino allo stadio comunale. Osservando l'interno ravvivato con un arredamento particolarmente eccentrico ad un certo punto ho cominciato a parlare di cinema. Forse perché sto trascorrendo una serata davvero unica mangiando, in compagnia di mia moglie Simonetta e di alcuni nostri amici, degli ottimi tonnarelli al tartufo, accompagnati da un Chiaranda del Merlo, fermentato in rovere ed affinato in bottiglia. Forse perché sta per iniziare la prima edizione della Festa internazionale del Cinema di Roma, voluta fortemente dal sindaco Walter Veltroni, attesa manifestazione che avrà una madrina d'eccezione: Nicole Kidman che presenterà in anteprima mondiale "Fur", nel gran galà di apertura della Festa che si terra' venerdi' 13 ottobre alle ore 20 presso la sala Santa Cecilia dell Auditorium Parco della Musica. Lei, australiana dalla pelle di porcellana, con i lineamenti perfetti e delicati, oltre ad essere una donna di indubbia bellezza è anche la mia attrice preferita.... Chissà... Comunque, al di là della splendida Nicole, ammiro da sempre anche Woody Allen, e sarebbe bello se in futuro questo genio del cinema scegliesse la Kidman come interprete principale per un suo film. Inizialmente il cinema di Woody Allen era giocato sul comico. Poi c'è stato il tempo della serietà che per altro pochi presero allora sul serio. Ed a me questo grande comico sconcertato dalla sua stessa comicità è sempre stato caro. Woody Allen è alla continua, quanto improduttiva, ricerca della felicità. Decisamente simpatiche sono le sue battutine irriverenti, con o senza doppi sensi e i dialoghi tra i suoi personaggi. Mi piace anche per questo il cinema di Allen, che non si vergogna a omaggiare i suoi maestri e a raccontare di sé attraverso i tanti film che ha visto negli anni giovanili. A volte per raccontarsi usa un linguaggio che è il balbettio di un adolescente alle prime armi con una dichiarazione d'amore, e il balbettio della parola si traduce in immagine, in un montaggio tutto pezzi, interruzioni, frammenti e ragguagli. I suoi film riescono a divertire senza cadere nelle volgarità, ed i dialoghi sono sempre ben costruiti con delle battute folgoranti. E' lui, Woody Allen, che riesce sempre, con la sua aria da bambinone, a farci sorridere ed a farci dimenticare per un attimo eventuali problemi di lavoro o familiari. Lui, infatti, è sempre simpatico, leggero, rilassante, ed è per questo che ci fa sorridere con i suoi dialoghi geniali. Del resto le sue sono delle commedie sfiziose ed intriganti, che non mi stanco mai di rivedere. Abbiamo così poco di cui sorridere negli ultimi tempi. Fortunatamente ci sono loro: Nicole, Woody. Vedo i loro film godendo dell'energia che le loro interpretazioni sembrano emanare. Né mi importa se in questo momento, leggendomi, state esprimendo il vostro dissenso. Ho deciso, del resto. Dopo questa ottima cena al Reginus di Collevecchio, torno a casa a rivedermi Dogville e Manhattan. Questo e altro, per il re.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)
(Martedì 26 Settembre 2006)
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