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Commedia on the road fuori dagli schemi

Little Miss Sunshine

Un inno ai perdenti che è diventato un fenomeno negli States


di Carlo Boccia


Little miss Sunshine è quello che si dice un film rivelazione. Uscito negli USA in sole 7 copie ha oltrepassato i $42,000,000 di incasso. Così una pellicola costata solo 8 milioni di dollari è diventata un fenomeno e si è trasformata in uno dei più inaspettati successi della stagione. Inoltre il film è stato acclamato da pubblico e critica ai Festival di Locarno ed Edimburgo, ed ha vinto il Grand Prix per il miglior film al Festival di Deauville.
Il motivo di tanto successo?
Sicuramente la scelta accurata del cast che i registi Jonathan Dayton e Valerie Faris hanno saputo amalgamare in una commedia esilarante. Sullo schermo appaiono, infatti, affiatatissimi i seguenti attori: Greg Kinnear, Toni Collette, Steve Carell, Alan Arkin.
Un secondo motivo di successo è rappresentato dal fatto che questa commedia on the road americana rompe con i modelli tradizionali del genere sfoderando una satira dal volto umano.
Il film raccomta le avventure di una famiglia accattivante e bizzarra: gli Hoover, il cui viaggio verso un concorso di bellezza per bambine si trasforma in una baraonda colossale, portando con sé morte e trasformazione, e lanciando un commovente sguardo verso le sorprendenti ricompense che spettano ai perdenti in una cultura tutta focalizzata sul trionfo dei vincenti. La morale di questa pellicola strizza l'occhio a tutti i fautori della famiglia dimostrando che, per quanto problematica possa essere, essa riesce, in ultima analisi, a fare da collante per i suoi componenti e a salvarli.


Ma il fatto più singolare è che il frutto di tanta satira amara ed ironica al contempo venga da due autori che si sono fatti le ossa nel mondo dei videoclip e in Mtv. Grazie all'ottima sceneggiatura i registi riescono a far "sbocciare" i personaggi dalle loro rispettive nevrosi e a trasformarli. Le disavventure della vita inducono, infatti, i protagonisti a trasgredire le regole ed a creare una sorta di solidarietà comune. Nota di merito anche per il modo autentico e grottesco con il quale gli autori ci mostrano il concorso di bellezza (le riprese sono autentiche), in cui le bambine truccate sfilano scimmiottando atteggiamenti provocanti da adulte. L'unica pecca di questo straordinario debutto cinematografica risiede nel finale che scivola troppo nel moralismo spicciolo.
Insomma un film da non perdere e da vedere insieme a tutta la famiglia per riflettere sul pazzo mondo dell'apparenza in cui viviamo.

giudizio: * * *



(Venerdì 22 Settembre 2006)


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