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 Colonne sonore Romance & Cigarettes Una tragicommedia musicale
di Fabio Ciminiera John Turturro sceglie una strada molto particolare per raccontare la vicenda di Nick Murder e Kitty Kane, interpretati da James Gandolfini e Susan Sarandon. La trama amara viene filtrata dal feroce sarcasmo e, soprattutto, dalle canzoni e dalle coreografie che spiazzano, aprono sorrisi: la vicenda del film viene raccontata mettendo in risalto gli aspetti divertenti e surreali della storia... tanto che si realizza in seguito, quando le condizioni di Nick peggiorano in modo irreversibile, di essere ormai nel pieno della tragedia. Canzoni e sarcasmo. La musica è presente oltre che nella visione da commedia musicale, con i personaggi che esprimono, cantando, sentimenti e dialoghi, anche in alcune trovate che segnano il film. Il cugino Bo, interpretato da Christopher Walken, costruisce i suoi discorsi con le frasi delle canzoni di Elvis, le figlie di Nick e Kitty formano una improbabile rock band, che svolge, in senso molto eccentrico, la funzione del coro della tragedia greca. Romance & cigarettes potrebbe essere definito tragicommedia musicale. I personaggi cantano e si esprimono, come si diceva, attraverso i testi e le emozioni delle canzoni. Sono diversi i momenti coreografici, come l'iniziale danza degli spazzini. La vicenda prende un tono, a volte surreale, a volte decisamente comico, grazie a questo stratagemma e alla vena cattiva, acida in alcuni punti, con la quale il regista rivolge lo sguardo sulle convenzioni e sulle abitudini delle persone. Le canzoni che vengono interpretate durante il film sono estremamente varie e questo rende ancor più surreale la deriva del film. Si passa dagli anni '40 ai nostri giorni, dalla commedia musicale, quella tradizionale, al rock'n'roll alle canzoni più attuali. Dalle canzoni dei film degli anni'40 e '60 a El cuarto de Tula, ripresa dal Buena Vista Social Club e dedicata a Tula, il personaggio interpretato da Kate Winslet, vale a dire l'amante di Nick Murder, colei che da l'avvio all'intera vicenda. Le canzoni vengono interpretate per dare il senso della trama. Ballate, recitate, cantate: la voce degli attori, in alcuni casi, si sovrappone alle voci dei cantanti originali, in altri casi sono proprio James Gandolfini e Susan Sarandon, in duetto, o Aida Turturro a cantare le canzoni, in altri ancora è il personaggio che emana dalle canzoni, come nel caso di cugino Bo, improbabile e stralunato nel suo mondo fermo agli anni '50.

Abbiamo detto della varietà dei generi e degli interpreti. I nomi degli autori e dei cantanti inseriti nella colonna sonora del film vanno da James Brown a Bruce Springsteen, passando per Ute Lemper, Janis Joplin e Anna Identici... senza dimenticare il Tom Jones di Delilah e la produzione delle musiche per le commedie americane. Una varietà che accompagna la storia e alla quale si aggiungono le coreografie e la sceneggiatura dei testi delle canzoni, come in Delilah. Una serie di situazioni sceniche e drammatiche che vengono, davvero, guidate dalle canzoni. E questo aspetto diventa, allo stesso tempo, punto di forza per il film, ma anche un freno per il decollo. L'idea è buona e viene svolta con gusto da parte degli attori e, con mano leggera e ironica, da parte di Turturro: l'apertura, la presentazione del personaggio e della vicenda e, insieme, la presentazione del modo di procedere, affidata alle note di A Man without Love, offre una visione stravagante e particolare delle immagini, legate alla canzone, alla coreografia, al significato delle parole e alla vicenda che va a cominciare. In altri casi, l'artificio si rivela più forzato e alcuni momenti cantati rallentano lo sviluppo della trama e mettono in evidenza il meccanismo che viene cercato e creato dal regista. Ciò nonostante l'idea regala alcune perle, come l'indiavolata interpretazione di Susan Sarandon di Piece of My Heart, con la presa di coscienza di Kitty Kane, sulle note di Janis Joplin; la già citata, folle, sceneggiatura di Delilah; lo straziante momento di It's a Man's Man's Man's World; l'entrata di cugino Bo sulle note di Trouble e Red Headed Woman di Bruce Springsteen, dedicata alle due rosse protagoniste della vicenda. La musica accompagna anche la svolta triste del finale del film, perdendo, però, l'elemento granguignolesco, beffardo. Questo fa si che, nell'uscire dalla vicenda, rimangano nella mente le immagini e i suoni e i colori di una sinfonia allegra e tracimante e che solo dopo un po' ci si rende conto di quanto sia effettivamente triste e agghiacciante la trama del film. John Turturro, in pratica, è riuscito a farci ridere e divertire con una vicenda di tradimenti e morte, vincendo con allegria la deriva di assoluta tristezza, che avrebbe potuto avere la stessa trama, interpretata con realismo.
(Sabato 9 Settembre 2006)
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