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Un primo bilancio della 63.ma edizione

Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

Giudizi, critiche e un po' di gossip


di Elena Scerni


Venezia. A cinque giorni dalla chiusura della 63.ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia Cinebazar fa un primo bilancio della kermesse attraverso il giudizio critico dei film, concorso e non, visti dalla nostra inviata speciale.

Deludente e noioso mi è parso il film di apertura “The Black Dahlia” nonostante la regia del grande Brian de Palma. Un adattamento molto fedele del romanzo omonimo di James Ellroy è sicuramente il limite di questa pellicola che invece presenta un'ottima ricostruzione storica della Hollywood fine anni 40 tutta ricostruita in Bulgaria.
Mi è piaciuta, invece, l'opera del maestro britannico Stephen Fears, The Queen con una bravissima Helen Mirren nel ruolo di Sua Altezza Reale la Regina Elisabett per la quale si parla già di una probabile Coppa Volpi come miglior attrice protagonista.

Helen Mirren nel ruolo di Elisabetta II


Grande interesse mi ha suscitato anche un altro film in concorso: The Children of Men di Alfonso Cuaròn. La pellicola prospetta un mondo senza gioia e senza bambini. Attraverso la vicenda di Theo, un eroe per caso - incarnato dal bravissimo Clive Owen - il film offre uno scenario infernale e senza speranza in cui prevalgono inquinamento, guerra civile e schiavitù degli immigrati. Tratto dall'omonimo romanzo di P. D. James, The Children of Men racconta un agghiacciante futuro prossimo venturo (Londra del 2027) in cui da quasi vent'anni, non nascono più bambini, per un'ondata di infertilità dalle cause sconosciute.
La coppia Julianne Moore - Clive Owen da lustro a questa pellicola d'azione e fantapolitica che oltre a proporci violenza, inseguimenti e sparatorie, tocca anche corde profonde come il bisogno di maternità. Cuaròn non ha puntato molto, invece, sul simbolismo religioso della storia (un uomo e una donna incinta che deve partorire, in fuga dalle persecuzioni) che pervade il libro. Ma il regista ha ammesso che che affettivamente Theo è una sorta di Mosè, che tenta di arrivare nella Terra Promessa". Da non perdere, poi, lo splendido cammeo di Michael Caine nei panni di un eroico hippy. Per i film fuori concorso voglio citare, invece, World Trade Center, il film di Oliver Stone i cui primi venti minuti sono da antologia del cinema. Stone non è più un regista "contro" ma un cineasta che ci mostra che se "la politica divide, il cuore unisce" attraverso la storia di eroismo e solidarietà, tra le macerie dell'11 settembre.

Oliver Stone alla Mostra del Cinema di Venezia


Ogni grande festival che si rispetti crea dei miti e lancia attori e attrici nell'olimpo cinematografico. In questa 63.ma edizione è nata una stella cinese: Zhang Ziyi, protagonista del film The Banquet, una sorta di Amleto in salsa orientale.
Lei, già protagonista del film Hero e la foresta dei pugnali volanti è sicuramente la degna erede di Gong Li sia per bellezza che per bravura. La ventisettenne dall'incarnato di porcellana sembra aver stregato anche lei il cuore del maestro Zhang Yimou. The Banquet è l'affresco di una cina intrisa di violenza e di passioni che ricorda molto le tragedie shakesoeariane, Amleto soprattutto ma anche Macbeth e Riccardo III.
Il film è una festa dei sensi: le strabilianti coreografie di Yuen Wo-Ping e le musiche trascianti di Tan Du immergono totalmente lo spettatore nelle atmosfere meravigliose di questo kolossal storico.

La bellissima Zhang Ziyi in The Banquet

Le code più lunghe fuori dalla sale cinematografica si sono viste quest'anno per il film Sept ansdel francese Jean-Pascal Hattu. Il perchè di tanto interesse è spiegabile con le tantissime scene di sesso e la trama singolare di questo film che narra le vicende di un uomo che passa sette anni in carcere e imbastisce un classico triangolo amoroso. Ho apprezzato anche il nostro "Non prendere impegni stasera" del talentuoso Gianluca Tavarelli presentato nella sezione Orizzonti. Un' opera corale, con un cast stellare (fra i tanti Luca Zingaretti, Giorgio Tirabassi, Donatella Finocchiaro, Alessandro Gassman), che racconta vicende incrociate di ordinaria solitudine, d'amore e sogni infranti, in una Roma malinconica. La Palma, pardon il Leone dello spettatore più vispo la assegno quest'anno al Maestro Mario Monicelli che, nonostante i suoi spendidi novantun anni non perde una proiezione e partecipa a tutti i dibattiti.


Leone d'oro alla carriera
David Lynch
Alla 63.ma Mostra d'arte cinematografica di Venezia

Assegnato dal Sindacato Giornalisti Cinematografici
Il Premio Bianchi a Marco Bellocchio
Consegna l'8 settembre alla Mostra del Cinema di Venezia
Con la proiezione de "Il diavolo in corpo"



(Lunedì 4 Settembre 2006)


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