 Il padre della vera "Domino" Lawrence Harvey Un attore inglese famoso negli anni '60
di Pino Moroni È uscito il film Domino di Tony Scott (Top Gun, Spy Game), che racconta la storia di Domino Harvey, figlia dell’attore Lawrence Harvey. Della triste storia di una bambina trascurata, giovane indossatrice di Hollywood e che poi sceglie la strada ancora più sbagliata di “cacciatrice di taglie”, inserita in un ambiente di violenza e di rischi, non è rimasto quasi nulla.
Purtroppo, come usa ormai sempre nel cinema per adolescenti, le tecniche di ripresa da montagne russe, le musiche da sballo, ed una sceneggiatura contorta ed astrusa, ne fanno un film che svuota il cervello e riempie lo stomaco di nausea. Tony Scott, regista ed anche produttore, è riuscito solo a farne una bassa operazione commerciale, cui non ha nemmeno arriso un briciolo di successo. Solo Keira Knightley, che interpreta in maniera scialba la parte di Domino, ha l’occasione di un’ennesima interpretazione androgino-sessuale, che tira moda nelle ragazze e è forse l’unico motivo per cui il film è stato realizzato.

Keira Knightley Ma chi era il padre di Domino, l’attore Lawrence Harvey? Nato nel 1928 in Lituania, emigrato in Sud Africa, nel 1947 si iscrive a Londra alla Royal Academy of Dramatic Arts ed esordisce l’anno seguente a teatro nel thriller “House of darkness”. Per circa dieci anni fa teatro, cinema e televisione, in ruoli secondari. Poi, con Tre uomini in barca (Ken Annakin, 1956), riesce ad ottenere il suo primo ruolo da protagonista.
Nel 1959, con La strada dei quartieri alti di Jack Clayton, in cui interpreta teatralmente un tipo classico di inglese, elegante, raffinato, arrivista e fedifrago, ottiene una nomination all’Oscar. Sarà invece l’attrice franco-tedesca Simone Signoret, nella parte della moglie, a conquistare la statuetta. Lawrence Harvey è un bellissimo uomo, capace di recitare, ma è anche un personaggio bizzarro del “jet set” mondiale. Tutto questo lo fa diventare un’icona del cinema hollywoodiano, al pari degli altri grandi attori con cui recita.

Lawrence Harvey con John Wayne I film seguenti danno ad Harvey la notorietà. John Wayne lo scrittura, nella parte del colonnello Travis, per il suo film La battaglia di Alamo (1960). Nel 1962 lavora con Frank Sinatra nel film Va e uccidi, dove ottiene un grande successo in una originale storia di fantapolitica, poi ripresa da Jonathan Demme nel 2004 con “The Manchurian Candidate”.
Sempre nel 1962 recita in Anime sporche di Edward Dmitrick, -film che vede come assistenti registi Blake Edwards e Saul Bass-, alla pari con uno stuolo di grandi interpreti femminili: Capucine, Jane Fonda, Anne Baxter, Barbara Stanwick.

Lawrence Harvey: Vai e uccidi Nel 1963 è pronto per la prima regia, ma Cerimonia infernale è un insuccesso. Intanto lavora con registi di rango come John Sturges, George Pal, Carol Reed, Henry Hathaway, Martin Reed e Tedd Kotcheff.
L’incontro con John Schlesinger, grande ed originale regista inglese (Via dalla pazza folla, Un uomo da marciapiede, Domenica maledetta domenica), porta di nuovo Harvey a girare in Inghilterra. Darling (1965) è un piccolo capolavoro, dove anche una parte secondaria offre grande prestigio a Lawrence Harvey. Julie Christie, ambiziosa fotomodella, opportunista sfruttatrice di uomini elevati, che raggiunge il successo e l’infelicità personale, viene premiata con l’Oscar per la migliore interpretazione.

Lawrence Harvey: Darling Due grandi vecchi registi chiamano Harvey per il loro ultimo film.
Robert Siodmak fa La calata dei barbari (Kampf um Rom, 1968), storia delle dominazioni barbariche e dell’ascesa di Giustiniano, concepita in due parti. Siodmack viene espropriato del film dalla produzione, che con l’aiuto di Harvey cerca di rimediare ad un polpettone troppo lungo e non commerciale.
Anthony Mann, creatore di raffinati western come “Winchester 73”, “L’uomo di Laramie”, “Dove la terra scotta”, chiama Harvey per il ruolo squallido e pessimista di un agente inglese che fa il doppiogioco. Alla morte di Mann durante le riprese, Harvey subentra e porta a termine il film Sull'orlo della paura (Dandy in Aspic, 1968)), che non ebbe però successo.

Lawrence Harvey con Frank Sinatra Harvey dirigerà poi un altro film, Arrow Beach: la spiaggia della paura (1973), che uscirà postumo l’anno successivo. Malgrado il suo impegno per terminarlo, anche sul letto di morte, il film che anticipa il filone horror macabro oggi di moda, fu ancora un insuccesso.
Lawrence Harvey viene presto dimenticato, e non è nemmeno citato nella lista dei migliori attori di Hollywood. Eppure è stato per il cinema un interprete particolare ed originale, con una spiccata personalità artistica.
(Mercoledì 30 Agosto 2006)
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