 Dario Argento in un convegno al Cinema Massimo Torino d' Argento Presentata la ristampa de "Il gatto a nove code"
di Annunziato Gentiluomo  Ieri sera Torino ha ospitato “Torino d’Argento”, un evento ideato e realizzato dagli studenti del Master in Comunicazione per il Cinema dell’Università Cattolica di Milano. La finalità era quella di proiettare la ristampa de “Il gatto a nove code” (1971) di Dario Argento e, con l'occasione di presentare un nuovo progetto di Cinecittà Holding: “Italiana”, che ha curato la ristampa del film di Argento. “Italiana” si propone di mandare per il mondo, in principio a Shanghai, Buenos Aires, New York, Barcellona e Parigi, ben sessanta film italiani di ieri e di oggi per raccontare la nostra Italia e per rilanciare il Made in Italy partendo dal cinema. “Torino d’Argento” si è articolato in due momenti. L’incontro alle 18.00 presso il Museo Nazionale del cinema con alcuni noti collaboratori del regista de “Il gatto a nove code”. Tra questi lo scenografo Carlo Leva, lo sceneggiatore Dardano Sacchetti e il fotografo Franco Vitali che hanno raccontato in modo scanzonato aneddoti sul film e cosa ha significato per loro lavorare col giovanissimo, ma già promettente regista. All’incontro, moderato da Steve della Casa hanno partecipato anche il critico cinematografico Alberto Pezzotta e Giulia Carluccio, docente del DAMS di Torino.
 Il secondo momento, invece, si è tenuto al Cinema Massimo, dove è stato proiettato il film, alla presenza di Dario Argento e degli altri ospiti. Il regista, emozionato di trovarsi di fronte una sala stracolma di gente e con molti altri rimasti fuori per problemi di posti, ha dichiarato di essere felice della sua visita a Torino, città che ama, in cui ha ambientato la maggior parte dei suoi film. Una location perfetta nella quale non esclude un giorno di trasferirsi. Poi la sala si è oscurata ed è iniziato il film.
Scheda del film Titolo: Il gatto a nove code Regia: Dario Argento Produzione: Italia/Germania/Francia 1971, colori Durata: 112 minuti Genere: Thriller Cast: Karl Malden, James Franciscus, Catherine Spaak, Rada Rassimov, Tino Carrara, Cinzia De Carolis, Pier Paolo Capponi, Horst Frank, Aldo Reggiani, Ugo Fangareggi
Un film cult, un thriller all’italiana, assolutamente innovativo per il suo tempo. Infatti, se non fosse stato per alcuni effetti speciali oggi obsoleti e per il tema legato a delle ricerche di genetica proprio di quegli anni (una particolare composizione cromosomica XYY che distingueva le persone violente e orientate al crimine), a stento si sarebbe potuto collocare cronologicamente. Il tema dell’omosessualità, quella della morbosità sessuale, quello dell’etica delle ricerche e quello del newsmaking si incrociano insieme in un cocktail vivo e ricco di suspance e soprattutto attuale. Le atmosfere, le musiche e le stesse riprese (sia degli interni che degli esterni) rendono il film un interessante prodotto. E non bisogna dimenticare poi il cast formato da uno strepitoso Karl Malden nei panni del cieco Franco Arno, di James Franciscus (il giornalista Bruno Giordani) e Catherine Spaak, nel ruolo di Anna, la figlia del professor Terzi, nella clinica del quale avvenivano le sperimentazioni di genetica.
(Mercoledì 7 Giugno 2006)
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