 Cinema e computers Enigma contro Bomba Guerra di spie nel 1943
di Piero Nussio 1943: la guerra mondiale è in pieno svolgimento. Uno dei fronti su cui si combatte la guerra fra i due schieramenti contrapposti è quello dell’intelligence), o più volgarmente spionaggio. Lo spionaggio si serve di tutti gli strumenti e mezzi abituali, ma anche in questo campo sono state sviluppate delle armi segrete. L’arma più importante dello spionaggio è sempre stata la crittografia, cioè l’uso dei codici segreti. L’arma principale del contro-spionaggio è sempre stata la decrittazione, ossia la comprensione dei messaggi segreti.

"Enigma" sul campo di battaglia La novità della seconda guerra mondiale è che entrambe queste attività cominciano ad essere svolte tramite i primi, rudimentali computer.
L’arma segreta di spionaggio e controspionaggio negli anni ’40 è proprio lo sviluppo dei computer. Non sono calcolatori elettronici, ma ancora calcolatori elettro-meccanici, perchè la parte di dispositivi mobili -simili a quelli di un orologio-, è ancora preponderante. Anzi, è la componente elettrica ad essere, tutto sommato, secondaria. L’elettricità serve a due scopi principali: evidenziare con le luci il funzionamento delle macchine di codifica; far ruotare velocemente i tamburi delle macchine che tentano di effettuare la decodifica.
Il resto del lavoro, quella che oggi si direbbe la parte software, è invece fatta da meccanismi ad orologeria.

La tastiera di "Enigma" Il film "Enigma", per primo nel 2001, ha sollevato il velo e ricostruito in maniera abbastanza fedele e documentata la storia di questa battaglia segreta. Il regista Michael Apted (buon mestierante inglese, dai Gorilla nella nebbia a 007, passando per Nell) e lo sceneggiatore Tom Stoppard (grande autore teatrale di origine ceca, inventore di Rosencrantz & Guildenstern e di Shakespeare in Love), partendo da un romanzo di Robert Harris, hanno guidato una coproduzione basata in Inghilterra, cui hanno partecipato i maggiori paesi occidentali impegnati allora in quel conflitto di spie (USA, Germania, Olanda). Il film è ben interpretato (Kate Winslet, Dougray Scott) e la trama avventurosa, romantica e un po’ melodrammatica lo rendono gradevole come spettacolo, ma il pregio maggiore sta nell’accuratezza della ricostruzione storica, compreso l’utilizzo di macchinario originale, ottenuto in prestito da musei e collezionisti. Una volta tanto, il cinema non è prevalentemente finzione, anzi prevalgono le componenti di documentazione, seppure in un’opera di fantasia.

Enigma e lo stato maggiore inglese Enigma era una macchina crittografica portatile sviluppata in Germania fin dai primi degli anni ’20 per scopi commerciali. È stato stimato che ne siano state costruite circa 100.000 esemplari, in diverse versioni successive, soprattutto da quando ne fu deciso l’utilizzo per l’esercito e la marina tedesca. La marina da guerra (Kriegsmarine), soprattutto per l’uso sui sommergibili, ne possedeva una variante particolarmente sicura con una codifica fatta ad otto rotori (di cui tre operativi, a scelta) che permetteva un numero veramente impressionante di configurazioni diverse: miliardi di miliardi, 10114, ossia 10 seguito da 114 zeri. Enigma fu usato anche dopo la fine della guerra: gli Alleati vendettero le macchine Enigma catturate ai servizi di spionaggio di molte nazioni del terzo mondo. Le verità su Enigma e la Bomba furono rese pubbliche solo dopo il 1970.

Enigma La “Bomba” (cryptological bombe, nome derivato dal polacco bomba kryptologiczna) era la macchina messa in opera dal controspionaggio inglese per tentare di comprendere i messaggi segreti codificati dai tedeschi con Enigma. L’invenzione deriva dagli studi iniziati nel ’32 dal matematico polacco Marian Rejewski, e da una sua prima realizzazione sotto forma di macchina fatta nel ’38. Ma il suo grande sviluppo tecnico e l’uso bellico dipendono dal gruppo inglese di Bletchley Park e dal contributo del grande matematico Alan Turing, considerato uno dei maggiori scienziati cui si deve la realizzazione del computer.
A Bletchley Park, non lontano da Londra, erano stati raccolti centinaia di esperti di enigmistica e cruciverba, maestri di scacchi, matematici, meccanici di precisione ed elettrotecnici: lo scopo era di cercare di interpretare i circa 2.000 messaggi segreti intercettati ogni giorno al nemico, molti provenienti addirittura da Hitler stesso.

Gli "armadioni" della Bomba La “Bomba”, il cui nome deriva dal sibilo che emetteva quando tutti i suoi rotori giravano al massimo, era una macchina a moduli. Ognuno di loro era un armadione di ferro largo 2 metri e 10, alto un metro e novanta, profondo sessanta centimetri, per un peso di circa una tonnellata. Ogni armadione faceva girare 108 rotori (più tre di controllo), in gruppi di 12 per fila.
Nel 1940 furono decrittati, con l’aiuto della Bomba, solo 178 messaggi. Ma i risultati furono comunque importanti, tanto che negli anni successivi si continuò a migliorare l’apparato e a costruirne di nuovi, fino ad averne ben 211 operative nel maggio del 1945, con 2000 tecnici che le assistevano. Molte Bombe furono distrutte dopo la fine della guerra, ma sembra che alcune siano poi state sviluppate ed utilizzate ancora negli anni della “guerra fredda” contro i russi ed il blocco orientale.
Oggi, tutta le crittografia e decrittazione si fa con apparati elettronici, senza alcuna parte in movimento, e quindi senza il sibilo della Bomba. Il numero delle configurazioni non è invece particolarmente aumentato: sono passate dal fattore 114 al fattore 128.

I rotori della "Bomba"
(Giovedì 8 Giugno 2006)
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