 Il confine e lo spazio negato Cinema&Architettura A Pordenone l'ottava edizione
di red. Prende il via domani, presso l’Aula Magna del Centro Studi di Pordenone l’ottava rassegna di Cinema&Architettura promossa dall’associazione La città complessa e Cinemazero. I confini non sono linee ma spazi con spessore e varie sono le frontiere della cittadinanza. Muri attraversano paesaggi e città tagliate in parti non comunicano; case ed edifici diventano luoghi di isolamento dall’esterno, di esclusione dai processi storici. Limiti geografici visibili dividono nazioni in pace e fra stati in guerra non ci sono bandiere nel vento a ricordare una linea di separazione in continuo movimento. Sono storie di spazi urbani e di spazi dell’anima negati o riconquistati, di fratture storiche superate e di ferite ancora aperte e laceranti; sono racconti di geografie e di uomini. In questi contesti particolari dove il confine è parte della quotidianità, la pianificazione del territorio e della città è espressione fisica delle condizioni abitative, delle scelte politiche e delle conseguenze sociali. Ma non ci sono sono solo frontiere materiali. Molto spesso invisibili barriere geopolitiche o culturali si solidificano in dimensioni psicologiche e sociali tangibili che riempono l’aria di città prive di muri: sono i luoghi del controllo esterno e dell’autocontrollo interiore dell’individuo. In questo modo un nastro d’asfalto, simbolo reale-virtuale di confine, o un paese disegnato a terra con il gesso cancellano il rapporto convenzionale fra luogo e persone e diventano mappe mentali dalla presenza fisica forte e concreta.
Programma
9 giugno 2006 SalaPasolini ore 18.00 Incontro con Andrea Costa, architetto, facoltà di architettura di parma
Verso Oriente
I kibbutz, Tel Aviv, la costruzione di un territorio a partire dai principi dei ciam, la guerra del 1948; e poi il grande piano urbanistico nazionale, le new towns, il sogno di colonizzare il deserto, le colonie e il fallimento di una politica di equilibrio territoriale. Una vicenda urbanistica che parte dalla non esigenza di un confine e finisce con la necessità di una fondazione.
Alessandro Petti architetto, istituto universitario di architettura Venezia
Arcipelaghi e enclaves. La trasformazione dell’ordinamento spaziale contemporaneo
La città e il territorio contemporanei si stanno modificando secondo un modello spaziale dettato dal paradigma della sicurezza e del controllo. Un modello evidente nei territori occupati palestinesi, ma presente, declinato in vari modi e intensità, in altri contesti geografici: isole residenziali off-shore, villaggi turistici gated communitie, Centri di permanenza temporanea, summit mondiali sono solo alcune delle diverse applicazioni del modello spaziale dei territori occupati.
ore 21.00 Private, di Saverio Costanzo, 2004, 90’ con Muhamad Bakri premio Pardo d’Oro e migliore attore protagonista al Festival di Locarno 2004 Private, una casa isolata situata tra un villaggio palestinese e un insediamento israeliano diventa un luogo strategico: il piano superiore viene occupato dai militari, il piano terra rimane agli abitanti, confinati in una stanza ed estranei nella propria casa. Il confine di ferro e fluido che divide la realtà mediorientale si sposta su una casa.
(Giovedì 8 Giugno 2006)
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