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Un horror che non riesce a spaventare

The Breed - La razza del male

Esordio nella regia di Nick Mastandrea


di Mirko Lomuscio


Dopo una lunga militanza in qualità di assistente alla regia per nomi del calibro di George A. Romero e Wes Craven, Nick Mastandrea esordisce dietro la macchina da presa con The breed – La razza del male, il cui produttore esecutivo è proprio il “papà” di Freddy Krueger. Al centro della vicenda troviamo i fratelli John (Oliver Hudson) e Matt (Eric Lively) che, in compagnia di altri tre amici del college, tra cui Nikki (Michelle Rodriguez), ragazza del secondo ed ex del primo, decidono di trascorrere un tranquillo week – end su un’isola deserta; dove, per loro sfortuna, si troveranno ad avere a che fare con un feroce branco di cani geneticamente modificati, provenienti da un vecchio centro di addestramento ormai chiuso.




Bisogna subito precisare che da una persona che lavora da circa trent’anni nel campo dell’horror ci si aspettava molto di più, in quanto The breed – La razza del male, non distante dai thriller del sabato sera di Rai 2, non riesce in alcun modo a fare paura, nonostante la presenza dei classici momenti in cui si salta dalla sedia grazie ai soliti giochi di montaggio e sonoro.
I quadrupedi assassini sono rappresentati senza neppure un minimo di sporcizia e fanghiglia utile a conferirgli un look selvaggio e, appunto, degno di un film dell’orrore. Meglio seppe fare negli Anni Settanta Robert Clouse con Il branco (titolo da cui Mastandrea sembra riprendere di sana pianta l’ambientazione), capace d’incutere timore attraverso una trama esile riguardante la ribellione dei cani verso l’uomo, o, qualche anno dopo, Lewis Teague con Cujo (tra l’altro qui citato in una battuta di Michelle Rodriguez), tratto da Stephen King ed interpretato da un San Bernardo bavoso e dal pelo sporco.
Infine, non mancano dosi di comicità involontaria, individuabili soprattutto nella sequenza ripresa in matrix – style in cui John scaglia una freccia sbagliando bersaglio, e nei diversi attacchi da parte dei cani, i quali sembrano presi in prestito da Il secondo tragico Fantozzi (chi non ricorda il pericoloso alano Ivan il Terribile?).




giudizio: *



(Lunedì 5 Giugno 2006)


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