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Ennesima storia di cenerentola con la coda

Aquamarine

Debutto alla regia di Elizabeth Allen


di Francesco Lomuscio


Tratto da un romanzo dell’acclamata scrittrice Alice Hoffman, arriva nelle sale cinematografiche italiane Aquamarine, esordio nella regia di Elizabeth Allen (che ha alle spalle il pluripremiato short Eyeball Eddie), il quale, dopo la sirenetta disneyana ed i due Splash, ci porta a conoscenza di una nuova affascinante fanciulla dalla coda di pesce: Acquamarina, appunto, con le fattezze della bella Sara Paxton del serial tv Darcy’s wild life, che, a causa di un’enorme tempesta abbattutasi su una cittadina della Florida, finisce in una piscina, dove viene trovata dalle due amiche tredicenni Claire e Hailey, rispettivamente interpretate da Emma Roberts (è la nipote di Julia) e la cantante Joanna “Jojo” Levesque (qui al suo debutto cinematografico), le quali stanno per separarsi in quanto la seconda dovrà trasferirsi insieme alla madre, biologa marina, in Australia.

Bellissima, diciotto anni e capelli blu, Acquamarina è in realtà scappata di casa prima del matrimonio combinato per lei dai genitori, dal quale verrà liberata solo se riuscirà a provare al padre, entro tre giorni, che l’amore non è una fantasia. Quindi, in un’atmosfera che, grazie alla fusione di blu e verde enfatizzata dalle scenografie di Nelson Coates (Cosa fare a Denver quando sei morto) e dalla fotografia di Brian J. Breheny (Priscilla – La regina del deserto), ricorda certi summer – movie degli Anni Cinquanta, verrà aiutata dalle tutt’altro che esperte amiche nell’imparare l’arte della conquista, alle quali ha promesso di esaudire qualunque loro desiderio se la supporteranno nel far innamorare Raymond Calder, bagnino del circolo nautico Capri Club con il volto del Jake McDormand del serial televisivo Dr. House – Medical division. Ma, come ogni Cenerentola che si rispetti, anche Acquamarina si trova da un lato a dover competere con le immancabili rivalità femminili, qui rappresentate dalla perfida Cecilia (Arielle Kebbel dello spin – off American pie: Camp band) e le sue seguaci, dall’altro costretta a fuggire dal suo “principe azzurro” entro un preciso momento della giornata: infatti, ogni volta che il sole cala dietro l’orizzonte, la sua mitologica coda torna a prendere il posto delle gambe.
Il tutto, sorvolando sullo spropositato e spesso inadeguato uso di ralenti e colonna sonora, per un prodotto che, non privo di divertenti trovate (si va dalla conchiglia usata come telefono alle stelle marine che, messe al posto degli orecchini, riempiono di complimenti chi le indossa), si presenta come l’ennesimo apologo riguardante il tema dell’accettazione e dell’essere se stessi, con buoni e cattivi nettamente schierati, il quale farà un figurone trasmesso in tv nei caldi pomeriggi estivi, ma che risulta sicuramente più educativo delle tante riviste per teen – agers che vengono lette dalle due protagoniste.

giudizio: *



(Sabato 20 Maggio 2006)


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