 Coraggiosa produttrice indipendente Protagonisti dietro le quinte: Silvana Leonardi Tre giorni d'anarchia è la sua ultima fatica
di Oriana Maerini  Silvana Leonardi è una simpaticissima signora napoletana che ha buttato alle ortiche la sua laurea in Economia e Commercio, con specializzazione in Statistica ed Econometria, per realizzare il sogno di diventare produttrice. Così, dopo aver abbandonato la sua attività di consulente aziendale, si è lanciata nell’esperienza produttiva collaborando con importanti società di produzione e distribuzione occupandosi della produzione esecutiva di lungometraggi e documentari per diverse produzioni indipendenti. Poi, nel 1998 la svolta decisiva: Silvana comincia la produzione di film indipendenti e fonda, insieme a Vincenzo Di Marino, la società di produzione Artimagiche.
Tra gli ultimi lungometraggi prodotti ricordiamoi: Lontano in fondo agli occhi di Giuseppe Rocca, La vita degli altri di Nicola De Rinaldo, Capo Nord di Carlo Luglio, Tre giorni d’anarchia di Vito Zagarrio, e, per ultimo, Ossidiana di Silvana Maja. Ma Silvana non si accontenta di produrre. Conscia delle difficoltà che i film indipendenti incontrano nel cammino verso la sala, diventa socia della Thule Srl, società impegnata nella distribuzione in Italia e all’estero di film indipendenti. L’abbiamo incontrata in occasione della presentazione del film Tre giorni d’anarchia che esce ora nelle sale italiane. Una pellicola in costume che racconta le vicende di un paesino siciliano nei tre giorni precedenti lo sbarco americano nel luglio 43. Nel cast nomi importanti come Enrico Lo verso, Nino Frassica e Renato Carpentieri.

Una scena di "Tre giorni d'anarchia"
Com’è andato l’iter produttivo di “Tre giorni d’anarchia? Molto difficile. Appena finito di girare ho capito che non avevo più i soldi per distribuirlo da allora è cominciata una battaglia per reperire i fondi. E’ stato difficile mantene in piedi la società e abbiamo perso dei film da produrre. Ma siamo sopravvissuti e oggi mi ritengo fortunata di vedere quest’opera in sala perché era un film considerato già morto. Tenga presente che, a causa del taglio dei fondi, oltre 200 film non sono mai usciti. Per questo mi ritengo una privilegiata e mi faccio i complimenti da sola perché questo risultato significa che ho saputo affilare le armi.
E' stato difficile avere Lo verso in questo film? No, Enrico ha accettato subito perché gli piaceva il soggetto. Non si è comportato come una star e non ha avuto nessuna pretesa sul set. Inoltre mi è stato molto vicino nella battaglia per l'uscita del film nelle sale.
Dopo Capo Nord ha fatto un flm in costume molto particolare come questo, un bel salto di qualità.... La storia mi intrigava e ho voluto lanciarmi in quest’avventura ma anche Capo Nord è stata una sfida. Era un’opera prima girata in Gernania e Norvegia, paesi molto costosi che hanno richiesto un budget abbastanza elevanto. Credo che un produttore non possa garantire sulla qualità di un film ma abbia il dovere di investire al meglio le risorse.
Ora si parla tanto di product placement è davvero una boccata d’ossigeno per i produttori? In Italia questa cosa non ha ancora preso piede anche perché le aziende che investono vogliono garanzie precise sulle copie distribuire e sui circuiti d’uscita. Se il produttore non è in grado di fornire questi dati a priori non avrà i soldi, Quindi è un cane che si morde la coda: le risorse vanno solo ai quei pochi grandi produttori e non arrivano a noi indipendenti. In America, invece, è uno strumento che funziona bene di cui mi avvarrò per un progetto che sto sviluppando. Ho chiesto una sovvenzione ad una multinazionale americana perché il film verrà distribuito negli USA.
Di cosa si tratta? Ancora non ne posso parlare, è top secret; in questo momento è al vaglio della commissione ministeriale.
Lei è una delle poche donne produttrici ci sono degli svantaggi? No, sinceramente non ho vissuto svantaggi anzi, cerco di sfruttare la mia capacità di relazione per imbastire migliori rapporti con le banche. Sul set avviene una cosa curiosa: all'inizio mi sottovalutano poi, quando si rendono conto che sono molto capace, mi trattano benissimo.

Una scena di "Tre giorni d'anarchia"
(Lunedì 15 Maggio 2006)
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