 Presentata oggi la 54.ma edizione San Sebastian Film Festival Anticipazioni sul programma
di Oriana Maerini  Quest'anno il Festival - che si svolgerà dal 21 al 30 settembre nella splendida città spagnola - renderà omaggio a quel genio del cinema che è Ernst Lubitsch grazie ad una ampia retrospettiva delle sue opere.
Il manifesto di questa 54 edizione prende ispirazione dal genere thriller e da un capolavoro della storia del cinema: The Lady from Shanghai diretto da Orson Welles nel 1947. L'attrice Marisa Paredes ha offerto la sua immagine fotografa sa José Luis López de Zubiría.
Le anticipazioni sul programma del festival riguardano le due retrospettive: quella a Lubitsch e quella sul fenomeno delle Migrazioni.
L'omaggio a Lubitsch:
Ernst Lubitsch (Berlin, 1892-Los Angeles, 1947) è uno dei più grandi registi della storia del cinema. Lui è inimitabile, elegante e ha divertito il pubblico in maniera intelligente tanto che il suo stile è stato denominato "The Lubitsch Touch."
Il festival di San Sebastian offre una visione completa delle sue opere fra le quali citiamo: Ninotchka (1939) con Greta Garbo,To Be Or Not To Be (1942). The Shop Around the Corner (1940) or Bluebeard’s Eighth Wife (1938). Broken Lullaby (1932) Lady Windermere’s Fan (1925) Die Austernprinzessin (1919).
La retrospettiva dedicata agli emigranti:
Oggi i movimenti migratori fall'Africa all'Europa hanno impresso un grande spunto creativo per la cinematogria, specie quella magrebina. Ma il festival prende in considerazione anche movimenti migratori da/per aree diverse: verso gli USA dall'europa o da altri regioni americane, dalla Cina al Brasile, dalla Svezia alla Norvegia, dal Portogallo e la Spagna verso gli altri paesi europei.
Ecco alcuni titoli che saranno presentati durante la kermesse spagnola: Gaijin Os Caminhos da Liberdade (Gaijin, Roads to Freedom), di Tizuka Yamasaki (Brazil, 1980); Saïd, by Llorenç Soler (Spain, 1999); Alambrista!, di Robert Young (USA, 1977); Joe Hill, di Bo Widerberg (Sweden,1971); O salto, di Christian de Chalonge (France, 1968); Pelle Erobreren (Pelle the Conquerer), di Bille August (Denmark, 1987); Espaldas mojadas, by Alejandro Galindo (Mexico, 1955); L´Horizon perdu, di Laïla Marrakchi (Morocco, 2000); Utvandrama (The Emigrants) and Nybyggarna (The New Land), di Jan Troell (Sweden, 1971); America America, di Elia Kazan (USA, 1963); Bwana, di Imanol Uribe (Spain, 1996); In This World, by Michael Winterbottom (UK, 2002); Las cartas de Alou, di Montxo Armendáriz (Spain, 1990); Desembarcos, di Jeannine Meerapfel (Argentina, 1989) 
(Venerdì 12 Maggio 2006)
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