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 Quinta edizione dal 4 al 9 maggio a Roma Tekfestival Per ammirare "altri sguardi" cinematografici
di red. 
Roma. Si è inaugurata, ieri, al cinema Agustus - con l’anteprima del discusso SIR NO SIR! di David Zeiger sulla guerra in Vietnam e con l’omaggio ad Antonello Branca - la quinta edizione di uno dei più attivi promotori di “altri sguardi” cinematografici, il TEKFESTIVAL che anche quest’anno propone la visione della più recente produzione di cinema indipendente e sociale, ospitando numerose premiere internazionali. Ben 9 le sezioni in cui è articolata la kermesse romana per un totale di 100 titoli, di cui molte anteprime nazionali ed alcune locali, che animeranno un programma volto ai più coinvolgenti scenari della contemporaneità attraverso lavori di grande respiro ma anche a partire da piccole e significative storie di vita quotidiana.
1.Panorami – istruzioni per l’uso della modernità 2.WOP WithOut Passport/papiers. Rassegna europea sull’immigrazione 3.Rassegna di cinema delle donne. Le forze della coalizione 4.Terre di ghiaccio, di fuoco... e di confine 5.Phag-Off: rappresentazioni metrosessuali nella cinematografia contemporanea 6.Omaggio a Richard Dindo 7.Baratinados. Retrospettiva su Rogerio Sganzerla 8.Concorso Doc 9.Eventi speciali – i soldati americani contro la guerra in Vietnam
Un vero e proprio progetto culturale che dia ampio spazio a forme di visione consapevole e condivisa che l’agguerrito gruppo di organizzatori individua nella selezione di titoli che innanzitutto sappiano proporre valori di convivenza tra identità differenti (etniche, sessuali o religiose che siano) ed avvicinare altrove lontani (culture, diverse abilità, ecc.); nelle collaborazioni con prestigiosi festival internazionali (il Nordisk Film Festival, l’International Documentary Film Festival di Amsterdam, il Festival del cinema di Locarno); nella promozione del cinema indipendente e, nello specifico, del documentario sociale italiano; nella partecipazione del pubblico alla programmazione e allo scambio tra autori/autrici e spettatori (ogni giorno sono previsti incontri pubblici).
LE SEZIONI IN DETTAGLIO:
Eventi Speciali – i soldati americani contro la guerra in Vietnam
In anteprima nazionale il discusso documentario che racconta per la prima volta la storia incendiaria del movimento dei soldati americani contro la guerra del Vietnam, SIR NO SIR! di David Zeiger (USA, 2005, 85'), in uscita nelle sale degli Stati Uniti. Il movimento contro la guerra degli anni Sessanta cambiò il corso della storia. Esso non si svolse nelle università, ma nelle caserme e sulle navì. Fiorì nelle prigioni militari e nelle baraccopoli che circondano le basi militari. Entrò anche nelle accademie militari d'elite come West Point. E si diffuse su tutti i campi di battaglia del Vietnam. Era un movimento che nessuno si aspettava, tanto meno quelli che vi presero parte. In centinaia finirono in carcere e in migliaia in esilio. E verso il 1971, nelle parole di un colonnello, aveva infestato tutte le forze armate. Eppure ancora adesso sono ben poche le persone che sanno del movimento dei soldati contro la guerra del Vietnam.
Panorami – istruzioni per l’uso della modernità
Panorami è lo spazio aperto che il Tekfestival dedica ogni anno alle migliori e ultime produzioni documentaristiche italiane ed internazionali. Quest’anno l’attenzione è focalizzata sulle opere che propongano una riflessione sull’azione che la “modernizzazione” economica e la crescita dei consumi svolgono nelle società che fino ad anni recenti non ne erano state investite. Una sorta, quindi, di istruzioni per l'uso. Tra i titoli: YOUNG REBELS di Anna Boden, Ryan Fleck (USA, 2005, 70') in anteprima nazionale; SINCE YOU'VE BEEN GONE (Da quando te ne sei andato) di Mohammed Bakri (2005, 58') in anteprima nazionale; THIS IS CAMP X-RAY di Damien Mahoney (Inghilterra, 2004, 73') Anteprima nazionale; CALLE MIGUEL CLARO 1359 di Daniela Preziosi, Tommaso D'Elia e Ugo Adilardi (Italia, 2006, 52') in anteprima assoluta; PORCA MISERIA. UN VIAGGIO NELLE NUOVE POVERTÀ di Armando Ceste (Italia, 2006, 60') in anteprima romana; L'ALTRA METÀ di Francesca Molo (Svizzera,2005,48’) in anteprima romana.
WOP WithOut Passport/papiers. Rassegna europea sull’immigrazione
Attesa novità 2006, realizzata con il sostegno della Presidenza della Provincia di Roma e dell'Arci Roma, e in collaborazione con l’associazione-laboratorio NOVA CINEMA di Bruxelles, è la rassegna europea sulle migrazioni. Una rassegna di 20 titoli che a settembre prossimo saranno programmati anche a Bruxelles. Un lavoro di ricerca e di riflessione che è in evoluzione ed è costruito in varie tappe. Andando oltre i luoghi comuni e gli stereotipi, il percorso proposto approfondirà alcuni aspetti del fenomeno “migrazioni”: • le frontiere e i flussi migratori; • le partenze: quali storie, quali desideri ci sono dietro un arrivo in Europa; • i criteri scelti e adottati dai diversi Stati europei per regolare l’accoglienza dei soggetti migranti che si affacciano o valicano le frontiere; • la nascita dei Centri di permanenza temporanei e le sollecitazioni che essi pongono al diritto e ai diritti umani in particolare; • l’impatto che l’emergere di una seconda o terza generazione di immigrati inevitabilmente esercita su un generico concetto di integrazione; • uno sguardo su come, localmente, le comunità immigrate convivono con quelle “autoctone”, il dialogo o non-dialogo e la quotidianità che ne emergono.
Tra i titoli: IL CANTO DEI NUOVI EMIGRANTI di Felice D’Agostino e Arturo Lavorato (Italia, 2005, Betacam, 54’) Vincitore del Torino film festival 2005; IL VIAGGIO DELLA SPERANZA (REISE DER HOFFNUNG), di Xavier Koller. (Svizzera, 1990,35mm, 109'). Oscar miglior film straniero 1991; LETTERE AL VENTO di Edmund Budina (Italia/Albania, 2002, 35mm, 84') Premio di Qualità del Ministero dei beni Culturali Presente il regista; NA DRUGI STRANI REKE (Dall'altra parte del fiume) di Karaula Mir- Candida TV (Italia/ Slovenia, 2005, 51').
Rassegna di Cinema delle donne. Le forze della coalizione
Ironico e serrato viaggio tra alcune vicende in cui la capacità delle donne di coalizzarsi e sostenersi a vicenda ha fatto la differenza rispetto a contesti sociali e culturali svantaggiati o ha prodotto esiti inaspettati e talvolta dai contorni minacciosi. Un percorso che parte dall’Ungheria del 1929 dove ben 140 uomini vennero avvelenati con l’arsenico dalle loro mogli e circa cinquanta donne furono arrestate per i fatti, per giungere in Camerun, dove una donna giudice e una procuratrice sostengono le donne che hanno denunciato di aver subito violenza.
Tra i titoli: LEILA KHALED. THE HIJACKER di Lina Makboul (Svezia, 2005, 58') in anteprima nazionale; NO! di Aishah Simmons (USA, 2005, 90') in anteprima nazionale; SISTERS IN LAW di Kim Longinotto- Florence Ayisi (Inghilterra, 2005, 35mm, 104') Audience Award all' IDFA 2005 in anteprima romana; THE ANGELMAKERS di Astrid Bussink (Scozia, Ungheria, Olanda, 2005, 33'). First Appearance Award all'IDFA 2005, in anteprima locale; HELLO KITTY IS DEAD di Soft Skin Productions (USA, 200, 7'), in anteprima locale.

Terre di ghiaccio, di fuoco... e di confine
Per il terzo anno consecutivo, viene confermato l’appuntamento con le più recenti produzioni Nord europee. Questa volta i lavori testimoniano il grande interesse che la scena culturale dei paesi scandinavi, in primis, sta mostrando verso una narrazione non introspettiva ma dedicata alla relazione con l’altro da se, all’esterno. I documentari o cortometraggi proposti narrano vicende di interazione tra etnie diverse o storie che parlano di un mondo “multietnico”, in un susseguirsi di immagini di luoghi, fisionomie, usi e costumi che rendono la visione particolarmente stimolante. La ricerca dei materiali ha potuto contare sull’attiva collaborazione degli istituti di cinematografia nazionali dei rispettivi paesi di provenienza. AFRICA UNITED di Olaf Johannesson (Islanda, 2005, 82') in anteprima nazionale Presente il regista; SCREAMING MASTERPIECE di A. Alexander E. Magnusson (Islanda, 2005, 87') in anteprima nazionale.
Baratinados. Retrospettiva su Rogerio Sganzerla
A partire dal successo di pubblico e di critica che ha accolto durante la scorsa edizione, torna la retrospettiva su Rogerio Sganzerla, quest’anno ne presentiamo la seconda parte. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Helena Ignez – compagna di lavoro e di vita del regista, nonché importante figura del panorama cinematografico brasiliano –, con il TorinoFilmFestival, con la Mercurio Producoes, il Festival International de films de Fribourg, la Cinemateca Brasilera. Tra i titoli proposti, Nem tudo è Verdade (1986) e Tudo è brasil (1998) che completeranno la trilogia che Sganzerla aveva dedicato ad Orson Welles; Sem essa Aranha (1970) che offrirà un’ulteriore testimonianza del lavoro che il regista aveva intrapreso con la Casa si produzione indipendente Bel Air, da lui fondata con Bressane; infine, O abismu (1977) .
Phag-Off: rappresentazioni metrosessuali nella cinematografia contemporanea
Phag-Off propone uno sguardo radicale e d’avanguardia sui concetti di identità di genere e di orientamento sessuale, sviluppando prospettive critiche dei rapporti di potere fuori e dentro la comunità gay lesbica e transessuale. Molti i lavori in anteprima nazionale presentati in questa finestra che si avvale di una fitta rete di relazioni con i principali luoghi di promozione e distribuzione del cinema Glbt.
Ecco i titolo proposti: Attraction to Older Men, di Clark Nikolai, 19', 2005, Canada; Flauve, di Laurance Chanfro/Queer Factory, 4,40 min, colori, mninidv 2006, Francia; Overdue Conversation, di Charles Lum Corto/Intervista. 10 minuti. 2004, colori, Beta Usa; Spiritual Healing, di 47th floor, 12 min., animazione, colori, Beta, 2005/2006, Italia; Ronde de nuit,di Edgardo Cozarinski 82 min., Argentina/Francia 2005, Anteprima nazionale.
Omaggio a Richard Dindo
Sarà un evento nuovo, invece, l’omaggio al regista svizzero Richard Dindo che il Tekfestival ha organizzato in collaborazione con l’Istituto Svizzero di Roma e con Swiss film. Dieci i titoli che faranno parte di questa importante iniziativa e che saranno presentati e discussi direttamente alla presenza del regista. Di tutti i cineasti svizzeri, Richard Dindo, originario della Svizzera tedesca e figlio di italiani, è probabilmente il più rigoroso, il più tenacemente attaccato ad una concezione del cinema come forma di resistenza e come ricerca sul senso della Storia e delle proprie origini Il suo cinema si presenta come una galleria di “figure” che costituiscono un unico mosaico, dedicato alla memoria di chi si è schierato, per volontà propria o per il concorso di particolari circostanze storiche, al di fuori o contro gli schemi di una società angusta e meschina: dal “traditore della Patria” Ernst S. a quei quattro giovani del movimento autonomo di Zurigo periti in strani “incidenti” con la complicità della polizia; da un artista infelice come Max Haufler ad un Arthur Rimbaud sulla via dell'autodistruzione…fino alla ricostruzione, poco conosciuta, dell'ultima impresa di Che Guevara. Verrà proposto in anteprima nazionale l'ultimo film di Dindo: Wer war Kafka (Where is Kafka?). Le proiezioni e gli incontri, alla presenza del regista, si terranno: il 4,6,7,9 maggio nei locali del Tekfestival; il 5 maggio nei locali dell’Istituto svizzero di Roma; l'8 maggio mattina alla Casa del Cinema di Roma.
(Venerdì 5 Maggio 2006)
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