 Al cinema? "Day-and-date", il giorno dell’uscita George Lucas accetta la sfida di Internet e DVD
di Piero Nussio Proseguiamo la nostra indagine sul “Cinema, vivo o morto” con un contributo veramente importante: primo perchè viene da un’autorità nel campo del cinema mondiale, secondo perchè ci presenta un punto di vista molto forte e provocatorio.
Richard Corliss, critico cinematografico della rivista americana Time, ha intervistato di recente il regista George Lucas su vari temi circa il futuro del cinema. (pubblicato il 14 marzo 2006). Ne presentiamo qui alcuni brani, appositamente tradotti, sugli argomenti che interessano le nostre tematiche.
George Lucas, oltre che regista e produttore di “American Graffiti” e dei cicli di “Guerre stellari” e “Indiana Jones”, è anche un “industriale” del cinema sia come produttore che come creatore delle società ILM (Industrial Light & Magic, realizzazione di effetti speciali) e THX (Sistemi sonori avanzati per i cinema), e sia per aver dato vita in America alle prime multisala, i Multiplex.

George Lucas L'intervista a George Lucas [da Time, 14-3-2006]
Richard Corliss Si è parlato molto del “day-and-date”: l’uscita di un film in DVD o al noleggio nello stesso giorno della prima in sala. Pensi che il pubblico andrà a vederselo nelle sale se per lo stesso prezzo potranno prendersi il film e vederselo in casa con una mezza dozzina di amici?
George Lucas È la regola della domanda e dell’offerta. Non è detto che funzioni per forza, è solo quello che sta per succedere: le sale cinematografiche si dovranno dar da fare parecchio e dovranno spendere un sacco di soldi, perchè dovranno competere con il “day and date”, e questo è inevitabile. Non c’entra con il fatto che ci sono i DVD, c’entra col fatto che c’è l’online, la rete. E quindi sarà tutto disponibile in rete, tutto si potrà scaricare su un server, e costerà veramente poco, così che sarà competitivo: questa è l’unica maniera per battere i pirati. L’unica maniera, perchè ormai ognuno si può scaricare tutto quello che vuole, ed i pirati ce l’hanno immediatamente. Il giorno che esce il film.
Richard Corliss E allora perchè uno dovrebbe andare al cinema?
George Lucas Perchè è un’esperienza sociale. Certo, un film te lo puoi vedere a casa, così come ti leggi un libro. Lo puoi fare a casa con un portatile sulle ginocchia. Ma un sacco di gente va in sala perchè è un’esperienza sociale. È come vedersi una partita di pallone. Chi dovrebbe andarsene in giro a venti gradi sotto zero, e mettersi seduto a guardare una partita di pallone in un posto che quasi nemmeno riesci a vedere i giocatori? Le partite di pallone si vedono in TV, ma questo non cambia la quantità di persone che se ne va allo stadio. Col cinema è lo stesso. La gente che ama il cinema, ed a cui piace uscire il sabato sera, se ne andrà comunque al cinema. E se non ti sei costruito degli ammiratori, o non stai dando al pubblico quello che vuole, certo che la gente in sala diminuirà o crollerà. Ma se nelle sale ci metti un buon prodotto, il pubblico ci andrà sempre.
Richard Corliss I film si vedono al cinema, o negli schermi di casa –grandi e piccoli- e adesso anche sui minuscoli iPod. Tu come puoi fare un’inquadratura, sapendo che l’immagine potrebbe essere vista su uno schermo da 2 metri o su uno da 9 centimetri?
George Lucas Io la faccio per il grande schermo, e non mi preoccupo degli schermi minuscoli. Anche quando ho fatto dei serial televisivi (“Young Indiana Jones”, Indiana Jones da giovane) dicevo “Facciamolo come se dovesse andare nelle sale”, perchè lo sapevo che gli schermi TV sarebbero diventati molto più grandi. E i film si vedono bene in televisione. Si, certo, lo schermo è più piccolo. Si, certo, tutte le panoramiche di “Lawrence d’Arabia” si perdono un po’ sullo schermo televisivo. Ma il film lo segui lo stesso. E le emozioni ti arrivano ugualmente. In futuro gli schermi di casa diventeranno molto più grandi, e “Lawrence d’Arabia” riavrà tutto il suo effetto. Non avrà mai l’effetto di stare tutti insieme in un cinema, dove ti sovrasta proprio, ma è proprio questo il motivo per cui la gente va nelle sale. Perchè c’è proprio tutto un tipo di esperienza che si può avere solo al cinema, e che non si riuscirà ad avere mai a casa, indipendentemente da quanto fai grande lo schermo di casa. Io sono un grande fanatico ed organizzatore di schermi giganti. Ma accetto il fatto che la maggioranza dei film che faccio saranno visti sui telefonini. Perchè è così che andranno le cose. La gente vuole che tutto quello che gli viene in mente si possa vedere su un telefonino. E se lo fanno, hanno ragione loro. Io non lo consiglio, ma non dico assolutamente di non farlo. Perchè le persone hanno il diritto di fare ciò che vogliono, e di vedersi i film come piace a loro. Ma se veramente ti piacciono i film, e se vuoi averne tutto il loro effetto, c’è una gran bella differenza tra vedersi una cosa su uno schermo minuscolo con un sonoro mediocre e vederselo sullo schermo gigante di una sala immensa con un grande sistema acustico. La differenza è elettrizzante.
Il dibattito sul "Cinema, vivo o morto"
(Martedì 11 Aprile 2006)
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