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A tu per tu con la diva più sexy di Hollywood

Sharon Stone

Il fascino dell'intelligenza


di Oriana Maerini


Il fascino dell’intelligenza. Questa è la prima definizione che ti viene in mente quando ti trovi davanti Sharon Stone, ultima vera diva di Hollywood. La bellissima attrice, emana, infatti, uno charme che non deriva tanto dalla sua bellezza ma, piuttosto dalla sua personalità. Non voglio con ciò sottovalutare il suo sex-appeal freddo e il suo sguardo magnetico che ne hanno fatto una vera e propria icona del cinema anni 90 ma la beltà, si sa, svanisce, mentre lei, a 48 anni suonati (è nata il 10 marzo 1958 a Meadville), si ritrova a recitare un ruolo sexy che farebbe impallidire una ventenne nel sequel del film che l’ha resa famosa. Un mix di bellezza, intelligenza (sembra che Sharon abbia il un Q.I. di 154, un valore molto sopra la media) e caparbietà hanno fatto della figlia di una casalinga e di operaio della Pennsylvania una leggenda dello star system hollywoodiano. La carriera di Sharon è stata sempre in ascesa: a diciassette anni, vince il titolo di "Miss Pennsylvania", evento che le apre le porte della moda. Nel 1980 debutta nel cinema, grazie a Woody Allen che la vuole nei panni di una bionda mozzafiato nel film "Stardust memories". Seguono, poi, alcuni ruoli di secondo piano tra cui: "Le miniere del Re Salomone" (1985), "Scuola di Polizia 4" (1987) e "Action Jackson" (1988). Nel 1990 è al fianco di Arnold Schwarzenegger in "Atto di forza", film bizzarro e surreale. Ma il vero successo arriva grazie all’accavallamento delle sue splendide gambe in un film che è uno dei più grandi successi di sempre dell'industria hollywoodiana: "Basic Instinct", diretto da Paul Verhoeven, in cui Sharon è Catherine Tramell, una dark lady scrittrice di gialli, ninfomane e bisex.
Sicuramente la Stone riuscirà, oggi, nuovamente a catturare il suo pubblico facendo rivivere il personaggio che l’ha resa famosa in tutto il mondo.

Perché ha deciso di girare questo sequel?
Mi interessava rivisitare il personaggio perché investe se stessa, in modo prepotente, nell’osservazione minuziosa della gente che la circonda, costringendoli a rivelare i propri lati oscuri. Catherine non ha minima pietà di loro. E’ piuttosto simile ad un vampiro molto veloce e molto lenta nello stesso tempo. Questo ruolo mi ha impegnata in uno studio psicologico molto interessante.


Ha atteso 14 anni per questa nuova versione di Basic Instinct. Perchè?
E’ veramente buffo perché quando usci il primo film immediatamente si parlò di me per un sequel e, quando qualcuno mi rileva che sono passati 14 anni, mon mi sembra vero. Non mi sembra che sia passalo tutto questo tempo a parte il fatto che, quando rivedo il primo film, mi sembra di vedere mia figlia! (ride). Avrei voluto reinterpretare prima questo film ma sono accadute molte cose nella mia vita…


Quanto c’è di Catherine Tramell in Sharon Stone?
Ho realizzato 40 film ed ogni carattere, ogni personaggio ha rappresentato per me una tonalità vocale, un movimento fisico ed un’ anima diverse. Che si tratti di Catherine o di altri ruoli ho trattato sempre il personaggio con un certo rispetto. Per fare questo ho dovuto allontanare da me alcune parti che mi appartengono. Ad esempio il personaggio di Catherine non ha alcuna pietà per gli altri. Io, invece, ritengo che la pietà sia la qualità più squisita, più illuminata a cui può tendere un essere umano. Ma se mi fossi posta nei confronti di Catherine con un’ ottica di critica e di giudizio mi sarei trovata costantemente in conflitto con lei. Per interpretarla ho dovute cedere delle parti di me stessa per fare posto al mio essere artista. Credo, però, che facendo vedere al pubblico una donna così cattiva e crudele gli faccio un grosso favore perché questo personaggio, in quanto molto reale, è facilmente riconoscibile nella vita di tutti i giorni.

Quanto è importante Catherine per lei?
Moltissimo. Il personaggio, negli anni, mi ha fornito un certo tipo di sicurezza perché prima del successo non credevo di essere carina però mi ha tolto la privacy. Grazie a Catherine ho capito che ero arriva a 32 anni, essendo stata modella e attrice senza avere coscienza della mia bellezza. Questo perché c’era qualcosa di sbagliato nel modo in cui gli uomini trattavano le donne. All’epoca tutto quel successo mi creava un po’ di confusione e creava confusione a che a quelli che volevano frequentarmi nella vita privata. Quando entravano nella stanza ad un uomo ci voleva almeno un minuto per riuscire a stare con me solo come persona.


Il suo personaggio è molto intelligente. Che importanza ha l'intelligenza per una donna?
Non è mai facile essere smart ed intelligente perché a quel punto non puoi nascondere nulla a se stessa. La gente non ama quello che non si nascondono nulla. Il segreto è usare le propria intelligenza in un modo saggio anche se, a volte, è importante essere se stessi a costo di non essere amati dagli altri.

Lei è un’icona sexy. Che ne pensa del sesso al cinema?
Io ho dato l’avvio, negli anni 90, ad una sessualità più aperta e sfacciata sullo schermo ma poi ci sono stati una serie di film che hanno continuato questo percorso. Mi piace ricordare “Secretary” e “Crash” di Cronemberg che sono film molto interessante sotto questo profilo. Finalmente è stato possibile esplorare, sullo schermo, una sessualità “pericolosa” all’interno di pellicole popolari e questo non era mai accaduto prima.

E riguardo delle scene di sesso in Basic Instinct 2...
Io stessa ho chiesto di reinserire, nella versione finale, alcune scene di sesso che erano state tolte ma poi, per via della censura, è stato necessario toglierle nuovamente. Credo che ancora esista uno strano comportamento rispetto a quello che possiamo vedere sullo schermo. Questa ossessione intorno alla nudità è assurda perchè nella vita di tutti giorni non siamo così sconvolti dalla nudità. Dovremmo smettere di portare aventi una “missione” di paure e vergogna nei confronti del sesso.


Com’è cambiata rispetto all’epoca di Basic Instinct?
Moltissimo. Ogni cosa è cambiata nella mia vita, a parte la mia famiglia e i miei amici. A volte mi faccio il letto da sola…. ma non sempre! (ride)
Oggi ho due bambini favolosi, sono più calma, più felice mi sento molto più a mio agio con l’arte della recitazione. Ho pensato che sarebbe stato più facile girare questo film perché l’avevo interpretato prima e mi sono sbagliata. Ogni volta ci mi avvicino ad una sceneggiatura complessa e ben scritta diventa meravigliosamente difficile impersonarmi nel personaggio.

Qual è il ruolo che le piacerebbe interpretare?
Amleto, un personaggio enigmatico che nessuno mi ha mai offerto

Lei è considerata l’ultima diva, che ne pensa del divismo?
Sono sempre stata totalmente catturata, fin da bambina, dallo star system hollywoodiano. Adoravo le attrici degli anni 40 e 50 come Bette Davis e Ava Gardner. Penso a loro quando mi riferisco al divismo: erano donne forti ed interpretavano ruoli forti difendendo la loro personalità. Amavano i loro uomini e consentivano loro di essere uomini. Queste attrici hanno continuato a recitare fino alla fine della loro carriera, spero di ricalcare le loro orme.


E' anche un’attrice molto impegnata nel sociale, in che modo?
Si, sono appena rientrata da Gerusalemme dove sono stata ospite della fondazione per la pace di Simon Peres: insieme abbiamo interagito circa il tema della pace che credo si la cosa più importante da realizzare. Negli ultimi 12 anni mi sono impegnata in prima persona nella lotta all'Aids, come testimonial dell'Amfar, ed attraverso l’American Fondation per la ricerca sull’Aids. Quando ho iniziato c’erano 12 milioni di morti per questa malattia ed adesso siamo arrivati a 40, con una persona che muore ogni minuto, credo non possiamo più accettare tacitamente questa cosa tenendo i confini del cuore chiusi.


Le vacanze romane della diva
Sharon a Roma
Relax, stampa e bagno di folla



(Venerdì 31 Marzo 2006)


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