 Impressioni "a caldo" sull'atteso film di Moretti Il Caimano Coraggioso a metà
di Oriana Maerini Uscita dall'anteprima de “Il Caimano”, l’attesissimo film di Nanni Moretti, ho provato un sentimento sospeso fra l’approvazione e la delusione.
E’ ovviamente un bel film, coraggioso ma solo a metà. Si, perché, se nella prima parte Moretti mette in scena tutti i suoi propositi “antiberlusconiani” e ci fa vedere, attraverso lo stratagemma della lettura di una sceneggiatura (Il Caimano, appunto), gli aspetti più scabrosi degli inciuci e delle trame del Presidente del Consiglio (i soldi arrivati dal cielo, gli “spagnoli” che portano i miliardi in Svizzera, la faraonica costruzione di Milano 2, l’avvento della televisione trash, senza contare il filmato di repertorio dell’imbarazzante discorso contro Shultz al parlamento europeo); nel prosieguo del film smorza un po’ i toni.
Proietta tutta l’attenzione sulle vicende private del produttore sfigato, interpretato mirabilmente da Silvio Orlando (senza un soldo, senza casa e abbandonato dalla moglie).

Qui tutto il popolo che aspettava intrepido questo film per farne una bandiera, diciamolo pure fuori dai denti, elettorale contro Berlusconi incassa il colpo. Sembra quasi che il regista romano abbia tirato il sasso e subito dopo ritirato la mano.
Perché Moretti scivola sulla melassa psicologica del protagonista (che non è sostanziale per la dinamica del film) e non affonda, invece, crudelmente, il coltello nelle vicende della vita politica italiana? Questo è un dilemma che rimarrà irrisolto (Moretti non ha infatti concesso la conferenza stampa dopo il film) anche se si possono intuire, forse, le ragioni nella voglia di alleggerire il registro politico del film o nell’intento di proiettare i suoi fantasmi privati.
In ogni caso Moretti si riprende nel finale, interpretando lui stesso “Il Caimano”. Le frasi di Berlusconi, pronunciate dalla sua bocca, con la sua voce algida e severa, sono quanto di più agghiacciante si possa pretendere da una pellicola volutamente politica come questa.

giudizio: * *
Piero Nussio è molto più convinto del film:
(Giovedì 23 Marzo 2006)
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