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L'ultima fatica di Sidney Lumet

Prova ad incastrarmi

Ottimo prodotto di cinema socia-legale


di Roberto Leggio


Al cinema i casi giudiziari fanno sempre spettacolo. Ma mai come quello che è considerato tuttora il processo più lungo d’America (svoltosi tra l'87 e l'88) e quello che ebbe uno dei verdetti più scioccanti. Forse perché a volte la tragedia è anche farsa. E la farsa il più delle volte seppellisce… Il film è basato sulla storia vera di Jackie Di Norscio, membro del tristemente noto clan dei Lucchese che operava nel New Jersey e mette in luce la sua incrollabile fedeltà nei confronti della famiglia portata alla sbarra per una infinita lista di crimini. Già condannato a trent’anni per spaccio di droga a Jackie viene offerta l’opportunità di abbreviare la pena a patto che testimoni contro i suoi “amici più cari”. Disgustato dal sistema giudiziario l’uomo affronta il processo nella duplice veste di imputato e avvocato difensore. Così da semplice spettatore si ritrova suo malgrado ad essere al centro della scena, sorprendendo con il suo sfacciato e oltraggioso senso dell’umorismo il giudice, la giuria e tutti i suoi co-imputati.

Tornato dietro alla macchina da presa a più di ottanta anni suonati, Sidney Lumet, riprende a maneggiare la materia che meglio conosce: il cinema socio-legale. Certo che i tempi de La Parola ai giurati e de Il Verdetto sono molto lontani ma se scaviamo nelle sfumature di questo piccolo (si fa per dire) film, ritroviamo tutta la forza verbale e visiva che gli hanno dato lustro.
Ma nonostante la classe, il merito non è tanto di questo maestro del cinema quanto dalla capacità istrionica di un attore in divenire come Vin Diesel, che dopo un pugno di film “ipertrofici” tutt’azione si è calato nella stazza (è ingrassato di ben trenta chili a suon di gelati) di un mafioso grottescamente infame e “umano”. Così le sue irresistibili invenzioni comiche, fuse nei tempi serissimi dei fatti autentici, rendono la sua trasformazione così perfetta da far impallidire qualsiasi altra maschera da cinema. Ne avessimo di attori così…


giudizio:* * *



(Sabato 18 Marzo 2006)


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