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Incontro con il re della commedia

Mel Brooks

Per la presentazione di "The producers"


di Francesco Lomuscio


Roma. Ironico, irriverente, spassoso. Sono solo tre degli aggettivi che vengono in mente quando ti trovi davanti un genio della commedia come Mel Brooks. Celeberrimo regista, produttore, sceneggiatore e attore Brooks è l'autore di classici del genere comico come Mezzogiorno e mezzo di fuoco, Frankenstein Junior, Alta tensione. E' uno dei sette artisti che hanno vinto tutti e quattro i prestigiosi premi destinati ai personaggi dello spettacolo: il Tony, l'Emmy, il Grammy e l'Oscar. Ora il re della risata ha deciso - a trentotto anni di distanza - di riportare sul grande schermo il suo primo lungometraggio e,forse, uno dei suoi maggiori successi: The Producers, che in Italia si intitolava Per favore, non toccate le vecchiette. Il film che esce domani nelle sale è diretto da Susan Stroman, ma il grande Mel lo ha generato nelle vesti di produttore, sceneggiatore, autore dei testi e della musica oltre a tre piccoli cammei vocali che lui stesso ci svela:

Si, ho tre ruoli molto importanti nel film: il verso del piccione, la voce di un soldato nazista e il verso del gatto...


Se dovesse fare oggi un musical, chi prenderebbe in giro più volentieri?
Sicuramente s’intitolerebbe Iraq follies e sarebbe incentrato sulla guerra in Iraq, ma solo per far vedere l’insanità della Casa Bianca. Prendere in giro Bush e la signora Rice.

The producers parla di successo e flop. Non sarà mica un'ossessione americana?
Si, in effetti, l’America è ossessionata da una sorta di business-mania. E' per questo motivo che la gente dà molta importanza ai flop ed ai successi. E’ come seguire il continuo andare su e giù della Borsa, quando sarebbe meglio seguire il su e giù soltanto in campo sessuale (ride).

Qual è il successo che le ha dato più gioia?
E’ come quando hai dei bambini, il primo che nasce ti sembra un miracolo, quindi il film al quale sono più legato è il primo, ossia The Producers.

Perché ha voluto rifare un remake proprio ora?
Nel 1968, anno in cui è stato realizzato, il film era perfetto per l’epoca e non avrei mai pensato di farne un remake. Nel tempo, però, mi sono convinto che c’era bisogno di farne un musical per registrarlo e farlo rimanere per sempre.

Come è avvenuta la scelta degli attori?
Bella domanda a cui non so dare una risposta! A Broadway i ruoli di Nathan Lane e Matthew Broderick sono più grandi che sul film. Li ho scelti perchè avevano già fatto lo spettacolo a teatro per un anno, mentre Uma Thurman ha imparato a cantare e ballare in dieci giorni!


Il film ridicolizza Hitler. Ce n'era proprio bisogno?
Non voglio che Adolf Hitler passi alla storia come un povero dimenticato, era un mostro e mostri erano i suoi colleghi che hanno ucciso milioni di persone, portando morte e distruzione per sei anni. Penso che tutti i mostri vadano ricordati per quello che erano, non trattati in modo pietistico, con la mano tremolante, come nel finale de La caduta.

Quali aspetti della vita le interessano di più oggi?
Alla mia età la cosa che mi interessa di più è rimanere in vita! (ride)

In che momento ha capito per la prima volta che sapeva far ridere gli altri e che avrebbe fatto questo nella vita?
Ho capito che volevo fare il comico all’età di una settimana e mezzo, perché vedevo la gente che si affacciava sulla mia carrozzina e rideva. Scherzi a parte l'ho capito, comunque da piccolino, in quanto ero felice quando mia madre rideva e triste quando piangeva. Non capivo il perchè, ma intuivo che farla ridere era una missione per me.
Credo che il riso faccia bene alla vita, perché ridere riattiva la circolazione e rinfresca il sangue.


Il film s’intitola The producers e lei ne è il produttore, che tipo di produttore è?
Ci sono due tipi di produttori: quelli che fanno questo mestiere solo per fare soldi e quelli che vogliono realizzare prodotti artistici; io appartengo al primo tipo (ride). No, in realtà, cerco di fare qualcosa di pazzo, di diverso, sperando che il pubblico mi venga dietro.

Come vede lei oggi la commedia; c’è un regista che potrebbe essere il suo erede?
Spero di avere ispirato con la mia anarchia ed il mio coraggio tanti giovani cineasti. La mia commedia attinge principalmente da tre fonti: i fratelli Marx, Billy Wilder e Ernst Lubitsch. Commedie come 40 anni vergine e Due single a nozze sono buone, ma non hanno l’intelligenza e l'arguzia che c’era in quei vecchi film.



(Giovedì 16 Marzo 2006)


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