 Notte prima degli esami Il “come eravamo” degli anni ‘80 Un bel film sui giovani
di Pino Moroni Era l’ultimo giorno di scuola del 1989, che chiudeva il “secolo breve”. Poi sarebbe caduto il muro di Berlino, e disperse le “repubbliche socialiste sovietiche”. Ma soprattutto avevano fine gli anni ‘80, favolosi anni pieni di benessere diffuso, di alti assi di interesse, e di italiani come cicale, felici di una lunga estate che sembrava dovesse durare molti anni, ancora senza paura del futuro. Sarebbe invece arrivato l’inverno degli anni ’90, con la paura di un debito pubblico disastroso, con i sacrifici per entrare nell’euro, con la riforma della scuola, la disoccupazione giovanile e i nuovi lavori precari e part-time. I giovani di quell’ultima estate di un altro secolo erano ancora felici, affettuosi, solidali e innamorati. Giocavano al bigliardino –non ai videogiochi- e non vedevano troppa televisione. Notte prima degli esami, dalla canzone di Antonello Venditti, racconta di un gruppo di quei ragazzi sui vent’anni, da quell’ultimo giorno di scuola all’esame di maturità. Di loro, dei loro parenti –persone normali preoccupate dei loro ragazzi- e di un professore di lettere (Giorgio Faletti) architrave di tutta l’ossatura del film.

Notte prima degli esami: Giorgio Faletti Sessantottino fallito (fa il professore), lasciato dalla moglie, carogna con gli allievi, ma con accenni di umanità nascosta.
La voce narrante (Nicolas Vaporidis) è quella di uno studente giunto all’esame di maturità che racconta piccoli avvenimenti pubblici e privati, che fanno la storia del periodo.
Una storia di piccoli amori, di piccoli tradimenti, di amicizie, di paure della maternità, di lezioni private, di giornate al mare e di dolci mattinate assolate a Roma, nei giardini, nelle piazze e nelle vie del centro. Come da sempre, fin dagli anni ’60, per tutti i giovani nei giorni della maturità.
Tutto raccontato con estrema freschezza e forte partecipazione, come un’autobiografia. E non con il giovanilismo di certi prodotti di oggi, senza ragazze aspiranti veline e ragazzi su moto da corsa stracotti di alcool e droga.

Notte prima degli esami: Nicolas Vaporidis Una serie di cliché, di “come eravamo”, come vivevamo, quello che c’era, in quel momento disimpegnato, traversando un ambiente luminoso e senza paure. Un film solare, specie se paragonato al buio dei film horror e simili di cui il mercato è stracolmo.
Fausto Brizzi è un regista maturo, che sa girare un film d’atmosfera, sa toccare le corde della risata senza scivolare nella farsa o nel falso, sa guidare una sceneggiatura frammentata senza farla diventare né soap-opera né cinema-verità. Sa tenere i giovani attori, e le loro semplici storie, ad un livello reale, leggero ma pensoso. Squisitamente cinematografico.
E il passa-parola lo premia negli incassi.

Notte prima degli esami: Cristiana Capotondi
(Lunedì 6 Marzo 2006)
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