 Amore, sesso e maternità: il Bellucci-pensiero Monica Bellucci Protagonista sexy del nuovo film di Blier
di Oriana Maerini Non avevamo mai visto una Monica dalle forme così rotonde, calde e materne. Nel film “Per sesso o per amore?” di Bertrand Blier la Bellucci interpreta Daniela, una prostituta italiana di Pigalle che fa impazzire tutti gli uomini. Ma non è una donna volgare, anzi è una donna sensuale e romantica. Viene spontaneo il paragone con Sophia Loren de “Matrimonio all’italiana” e Claudia Cardinale, le uniche due attrici italiane che abbiano saputo 'bucare lo schermo”' anche negli States. Monica è una diva, forse l’unica vera diva italiana, ambasciatrice della nostra bellezza nel mondo. Si è fatta notare in America sul set hollywoodiano di Dracula di Francis Ford Coppola, dove era una delle vampire che si “cibavano” di Keanu Reeves, in una delle scene più agghiaccianti (ed erotiche) del film. Subito dopo ha recitato in Under Suspicion, dove si è misurata con un attore del calibro di Gene Hackman, di cui interpretava la moglie. E pensare che l’ex fotomodella di Città di Castello, da ragazza aveva il desiderio di dedicarsi anima e “corpo” alla carriera di avvocatessa. Ma per pagarsi gli studi all’università di Perugia, la Bellucci, quasi per scherzo, inizia a fare l’indossatrice. Nel giro di pochissimi anni diventa una delle modelle più pagate e nel 1988, dopo essersi trasferita a Milano, diventa un’icona delle passerelle di tutto il mondo. Nel 1992, a sorpresa, Francis Ford Coppola la nota ed inizia la sua carriera cinematografica. Quattro anni dopo è protagonista del thriller tutto francese L’Appartamento, dove non solo conosce Vincent Cassel, che diventerà suo marito, ma vince il primo Cesar (l’Oscar d’oltralpe) come miglior attrice. Il mondo scopre una nuova attrice e molti registi internazionali la scelgono ed ora la Bellucci è molto richiesta non solo in Europa ma anche in America. Il regista francese Bertrand Blier, dopo essere stato affascinato dalla sua interpretazione in “Irréversibile”, ha addirittura scritto un film apposta per lei dove recita il ruolo di una bellissima prostituta.
Perché ha accettato di recitare questo ruolo? Ho accettato questo ruolo perché ritengo che Bertrand Blier sia un maestro che gira film che fanno parte della cultura francese. Il mio è personaggio molto eclettico, con molte sfaccettature. E’ una prostituta sui generis che nella realtà non esisterebbe. E’ una donna che tiene sempre le redini del gioco: tutti sono pazzi di lei è lei che ha il potere in mano non è una donna sottomessa. Quindi diciamo che in qualche modo è un film femminista. Daniela mi fa pensare un po’ a “Bocca di rosa” della canzone di De Andrè. E’ un personaggio che mi ha fatto crescere perché racchiude in sé un po’ di tutto: è fragile ma è anche forte è dolce ma fa quello che vuole. E’ una donna che non può resistere all’amore è estremamente selvaggia: niente e nessuno la ferma fa quello che sente. E’ estremamente libera e animaliste.

Suo marito Vincent Cassel non è stato geloso? In effetti ero un po’ inquieta. In questo film ci sono molte scene d’amore in cui sono nuda e faccio l’amore con molti uomini. Avevo paura del suo giudizio ma lui ama molto Blier e si è fidato. Il film gli è piaciuto moltissimo: questo giudizio per me vale di più del parere dei critici.
Ha girato questo film mentre allattava sua figlia Deva... Si, in quel periodo stavo allattando mia figlia come si può vedere dalle mie forme: ero enorme e rotonda. Giravo una scena d’amore e poi mi trovava nel camper ad allattare mai figlia: passavo dall’essere attrice all’essere madre e questa è una cosa molto bella perché noi attori lavoriamo sempre molto con la testa. In questo modo, invece, tornavo con i piedi per terra in continuazione. Credo che da vecchia, quando riguarderò questo film, mi commuoverò perché mi ricorderò del periodo in cui allattavo che forse non si ripeterà più anche se vorrei avere un altro figlio.
Che cos’è per lei il senso del pudore? Credo che sia una cosa estremamente personale. Per me tutto è possibile finché una donna rispetta se stessa. Il pudore non ha niente a che fare con la nudità io ho accettato di essere nuda molte volte. Vengo dalla moda è per una modella essere ritratta nuda è una cosa estremamente normale perché si lavora con il corpo. Ma al cinema la nudità è molto più rischiosa: si vede tutto devi sentirti a tuo agio. Non sono contro la nudità ma contro la sua gratuità. Un corpo nudo al cinema può dare emozioni fortissime: tutto recita le mani, le gambe, gli occhi. Il corpo per un attore è un oggetto di lavoro. Mentre nel film “Irréversibile” il mio corpo era solo un oggetto qui é un oggetto d’amore, un corpo generoso nella sua sensualità. Io posso dare molto al film e al regista quando mi sento protetta e amata come in questo caso.

Sesso e amore. Cosa sono per lei? Io ho bisogno di entrambe le cose. Capisco che ci sono rapporti che vivono solo sull’uno o sull’altro ma a me non basta. Certo la fase iniziale di un rapporto è sempre basata sul sesso e sulla passione. Poi, se abbiamo fortuna il rapporto sfocia in qualcosa di più profondo. Credo che il desiderio a se stante dopo un po’ può diventare sterile. E’ come un motore che gira a vuoto.
Come coniuga il mestiere di attrice con quello di madre? Anche se sono madre sono sempre un’attrice, quando c’è un progetto sono eccitata e non vedo l’ora di mettermi in gioco. Ora che mia figlia è piccola ho la fortuna di portarla con me ovunque vado. Quando andrà a scuola non sarà più così ma mi ritengo comunque fortunata perché ho un tipo di lavoro che mi rende molto libera, se non voglio lavorare per un anno lo posso fare.
E’ vero che in Francia ti hanno nominata Cavaliere? Si, Cavaliere delle arti e delle lettere ma è un titolo che danno a molti artisti. E’ un modo per dare slancio alla cultura europea e per spronare gli artisti a lavorare meglio.
Ha cominciato a fare cinema con Dino Risi… Si, ho cominciato con Dino che mi ha scelta nel 1990 per il film “Vita coi figli”. Allora ero una ragazzina di provincia e non sapevo cosa fosse il cinema. Per me era solo un sogno che si avverava. Ho avuto la fortuna che la gente del cinema ha avuto fiducia in me e mi ha permesso di continuare e di crescere.
Progetti futuri? Ho appena finito di girare il film “Le Concile de Pierre” di Guillaume Nicloux. Un lavoro difficile in cui ho recitato ogni giorno per quattro mesi fra la Mongolia e la Francia. Qui interpreto una madre che deve salvare suo figlio e recito a fianco di Chaterine Deneuve. E’ stata una bella esperienza lavorare con questa grande attrice del cinema francese. Tra poco partirò per gli Stati Uniti per girare Shoot’ Em Up diretto Michael Davis. E’ una storia d’amore con molta azione girerò a Toronto e a New York. Poi lavorerò con Joel Schumacher nel film drammatico Centricity.

Che effetto le fa sapersi famosa non solo in Europa ma anche negli States? Sono felice e mi sento molto fortunata. Molti attori, in Italia e nel mondo, hanno un grande talento ma non arrivano solo perché non hanno avuto un pizzico di fortuna. Sono fatalista: se il destino non ti offre le occasioni giuste per metterti in luce, il lavoro e il sacrificio diventano inutili. Io, certo, ho aiutato il fato cercato di farmi trovare sempre pronta e preparata. E’ difficile per un’attrice europea lavorare a livello internazionale. Ma se vuoi farcela, se vuoi importi come attrice internazionale, devi necessariamente sfondare negli Stati Uniti.
Che rapporto ha, oggi, con l’Italia? Un rapporto affettivo. L’Italia è il mio paese, mi è caro, è sempre dentro di me: anche di più quando ne sono lontana. Ma per un’attrice in Italia la carriera è difficile perché c’è poco cinema. In fondo sono solo un’emigrante di lusso. Non sono partita con una nave e una valigia legata con lo spago, ma con un volto ed una personalità in grado di conquistare il pubblico di tutto il mondo. In Francia sono stata adottata di colpo, e accettata senza riserve, la Francia è diventata la mia seconda patria.
E’ considerata una delle donne più belle al mondo. Quanto è importante la bellezza per il successo di un’attrice? La bellezza indubbiamente è un potere: attira curiosità e attenzione su di te. E’ importante per il successo, ma non è determinante. Per poter emergere è importante, lo ripeto, la fortuna ma per arrivare al successo bisogna avere anche molto spirito di sacrificio, una forte volontà di migliorare di continuo e soprattutto di non farsi mai travolgere dall’insicurezza.

(Venerdì 3 Febbraio 2006)
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