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Sonorizzato da Bruno Tommaso

Steamboat Bill Jr.

A Pescara con uno straordinario concerto


di Fabio Ciminiera


Bruno Tommaso e la sua orchestra si sono presi il grande onere di sonorizzazione, con un concerto dal vivo a Pescara, un'opera tra le ultime del genere film comico muto: Steamboat Bill Jr.. Il film è datato 1928, vale a dire solo pochi mesi prima di una delle rivoluzioni tecnico-artistiche più importanti nella cultura del ventesimo secolo, l'avvento del cinema sonoro, e, perciò, rappresenta, forzatamente, un punto di arrivo nella storia di una maniera espressiva, di un linguaggio codificato e portato alla maturità nel corso dei vent'anni precedenti. Buster Keaton è stato, inoltre, uno dei principali esponenti di quel mondo: completo dal punto di vista mimico ed espressivo, acuto nel tratteggiare situazioni ampie da un punto di vista sociale e descrittivo, meno tagliente e sarcastico di Charlie Chaplin ma altrettanto capace di muovere in un contesto narrativo che potesse andare al di là della semplice comica.

Tutto questo senza parole, ma con il supporto presente in sala di orchestre e musicisti, di compositori ed esecutori, in una pratica che è venuta meno, e in modo immediato, con i primi film sonori. Un lavoro oscuro e che, salvo rari casi, non ha lasciato tracce documentate e una pratica che viene riproposta sempre più spesso nel corso degli ultimi anni. Il cinema muto, travolto dalla novità, dall'impatto, dai nuovi volti che si sono imposti con la rivoluzione tecnica del 1929, resta comunque una forma archetipa di un'espressione e presenta ancora nei film, nelle immagini, nei movimenti scenici, un vocabolario specifico che fonda e si insinua ancora in molta parte del cinema moderno, in una differente visione, certo, e in una differente collocazione di spazi e tempi. Rappresenta un confronto tra il cinema attuale, moderno tecnicamente, ma spesso privo di profondità, soprattutto in certe produzioni più commerciali, e la dimensione di opere realizzate in modo artigianale, quando non artistico.

La sonorizzazione dal vivo diventa così espediente di richiamo e di intrattenimento, terreno di sfida e di interpretazione. Un timore nei confronti di un pubblico che non è più abituato a seguire un film senza colonna sonora, una fonte, nuova ed ulteriore, di ispirazione per musicisti e compositori per confrontarsi con un materia che è necessariamente compiuta in sè alla quale è possibile aggiungere elementi, dare un contorno tenendo ben presente la necessità di non traviarne la storia. Mederic Collignon, parlando dei suoi interventi di improvvisazione sui film muti, nell'intervista che verrà presto pubblicata su Jazz Convention, ha detto come è possibile seguire, accondiscendere, ma anche suonare in modo indipendente e antagonista nei confronti di un film che prosegue ed è autonomo nel suo "silenzio".

La strada seguita da Bruno Tommaso è quella di accompagnare il film, accompagnarlo nel senso musicale del termine. E così i personaggi che si muovono, che interagiscono e parlano vengono sottolineati dagli strumenti, magari anche diversi a seconda delle scene e degli atteggiamenti. Così i musicisti interpretano i rumori e i cambi di scena e di inquadrature con piccole sottolineature, con frasi e colpi, per mezzo di una partitura che riesce a muoversi con gusto attraverso la vicenda del film. Ne viene fuori un racconto che si intreccia con discrezione e pacatezza con le immagini, che ne amplia la narrazione, che non sovrasta, non invade ma si pone con discrezione e divertimento al servizio del film, dell'opera. E quindi i solisti hanno dato vita ai dialoghi tra i personaggi, la batteria ha dato il giusto corpo alle cadute in acqua e alle risse, un po' tutti gli strumenti, a turno, hanno sottolineato i rumori, C'è stata, soprattutto, la disposizione equilibrata degli assolo, tra i vari interpreti e nel corso della trama, e delle parti corali, in una colonna sonora vivente che ha dato risalto alle immagini e alla storia del film. Una partitura completa che apporta alle immagini il supporto e una possibile profondità per animarne in modo ulteriore la vitalità.

I musicisti hanno suonato rivolti allo schermo per lavorare meglio alle immagini, come ha detto Bruno Tommaso, scusando i suoi musicisti per le spalle offerte al pubblico, e dare ancora una volta la preminenza al film, alla narrazione, al risultato generale e non al particolare momento sonoro, all'edonismo dell'assolo.

Una particolarità: la musica è stata eseguita senza microfoni, acustica con la sola eccezione della chitarra, dotata però del semplice amplificatore. Un impasto del tutto naturale che da risalto al tutto, che evidenzia e amplifica la necessità di un risultato sonoro globale, nel quale è l'insieme ad essere significativo piuttosto che la percezione di ogni singolo dettaglio. Scelta che fa del suono una miscela morbida e costringe a volumi più contenuti sul palco e all'ascolto reciproco e che porta, come conseguenza, un ulteriore rilievo alle immagini dello schermo.

Duke Ellington sarà il prossimo banco di prova dell'Orchestra di Bruno Tommaso e il concerto si è chiuso con due episodi tratti dal compositore americano, un brano per tromba e una suite costituita da un trittico di brani: i musicisti, finalmente rivolti al pubblico, si sono impegnati su un materiale articolato nel disegno di movimenti corali sia nella scrittura ellingtoniana che nella rivisitazione di Bruno Tommaso, sui quali fondare assolo e cambi di registro, sui quali fondare i passaggi da un brano all'altro.

Infine Bruno Tommaso ha voluto dedicare il concerto a Vincenzo Deluci. La vicenda sfortunata
del giovane trombettista pugliese, costretto da un incidente automobilistico ad una lunga e difficile riabilitazione, ha promosso una serie di iniziative in aiuto di Vincenzo, che faceva parte dell'organico della formazione fino all'incidente, come Bruno Tommaso ha voluto ricordare e sottolineare al termine del concerto. Un modo per essere vicino a una persona e a un musicista, in un momento di tremenda difficoltà, in un paese che non garantisce più a nessuno, ormai, e in particolare ai musicisti e a tutti lavoratori precari una assistenza importante nel momento in cui, per cause del tutto fortuite, viene meno la possibilità di lavorare. Nel corso di quest'anno sono stati organizzati concerti e serate che hanno voluto aiutare Vincenzo Deluci nella sua situazione, ma anche sensibilizzare e dare un risalto più generale al problema.



Buster Keaton: Steamboat Bill Jr.
Bruno Tommaso Orchestra


Bruno Tommaso: pianoforte, arrangiamenti, direzione
Rossano Emili: sax baritono
Gaetano Partipilo: sax contralto
Fulvio Falleri: sax tenore
Michele Marrano: corno inglese
Samuele Garofoli: tromba
Mara De Mutis: voce
Lucio Ferrara: chitarra
Giovanni De Sossi: contrabbasso
Antonio Di Lorenzo: batteria, percussioni




(Domenica 22 Gennaio 2006)


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