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Sono "Eccezzziunale veramente"

Diego Abatantuono

Torna al cinema con i personaggi che lo resero famoso


di Oriana Maerini


Dopo 24 anni e una carriera da attore drammatico Diego Abatantuono torna alle sue origini di comico con il sequel di Eccezzziunale veramente che si intitola “Eccezzziunale veramente capitolo secondo…me”, sempre diretto dai fratelli Vanzina. Lui è un comico di razza che si è formato artisticamente come cabarettista al "Derby" di Milano dove affiancava il gruppo de "I Gatti di vicolo miracoli". E’ approdato al cinema alla fine degli anni '70 con "Liberi, armati e pericolosi" (1976) a fianco di Eleonora Giorgi e in "Saxofone" con Renato Pozzetto e Mariangela Melato. Seguono una serie di pellicole commerciali quali "Fico d'India", "Una vacanza Bestiale". Ma è solo nel 1981 che conquista la popolarità con "I fichissimi" dove interpreta il personaggio di un pugliese trapiantato a Milano dalla parlata triviale, il cui motto è "Vjulenza!": un duro ma, in fondo, pulito. Il successo continua con Eccezzziunale veramente ma, dopo il fallimento commerciale di "Attila flagello di Dio" sembra che la sua stella abbia smesso di brillare fino all'incontro con Pupi Avati per il film "Regalo di Natale"(1986) che lo rigenera facendogli cambiare pelle. Da allora abbandona il falso dialetto e rispolvera le sue proprie radici milanesi interpretando con una delicatezza impensabile vari personaggi di sbruffoni pentiti e burberi bonari. In "Marrakech Express" è un ex sessantottino; in "Strana la vita" è uno psicologo donnaiolo, ne "I cammelli" è uno zoppo malvagio.
Il successo s'accresce grazie a "Mediterraneo" (premio oscar come miglior film straniero nel '92) di Gabriele Salvatores dove Abatantuono ci regala una delle sue interpretazioni più riuscite.
Ora che ha dimostrato di essere un attore versatile che può recitare tutti i ruoli il Diego nazionale ritorna, grazie ai fratelli Vanzina, con grande viuleeeenza sul grande schermo facendo resuscitare i personaggi di Donato, Franco e Tirzan, i tre tifosi che lo resero popolare nel 1982.

Perché ha accettato di girare questo sequel?
Ce l’hanno chiesto in tanti. L’euforia dei ragazzi per Eccezzziunale veramente era smisurata. Pensi che quando è uscito il dvd ha venduto 150.000 copie! Ho capito che c’era una grande voglia di rivedere e risentire quei personaggi degli anni 70. Così ho incontrato i fratelli Vanzina e abbiamo deciso insieme di fare un film prettamente comico che non fosse il solito film di natale. E’ stupido relegare solo a quel periodo la commedia all’italiana; in questo modo si perdono gli sceneggiatori e gli attori. In generale si perde una ricchezza nazionale. Inoltre. per questo film, mi ha chiamato il produttore Fracassi che è un nobile. Quando un nobile mi chiama non riesco a resistere (ride).

Qual è la battuta più richiesta, il tormentone che più assillerà gli spettatori?
Non so. Nella mente dei ragazzi le battute dei miei film si mescolano tutte. Già in “Tango della gelosia “ e in Fichissimi usavo certe espressioni frutto della storpiatura della lingua italiana. Ho notato che anche i giovani che non avevano visto i miei film conoscevano a memoria alcuni modi di dire presi da quelle commedie. Diciamo che in questo caso è più il film in funzione del personaggio che non viceversa. Un po’ come accade per i film di Totò o di Sordi

Come ha inventato questo linguaggio?
Questo è un linguaggio che esiste a Milano e Torino dove ci sono tantissimi pugliesi ed è in continua evoluzione. Fra il primo e il secondo film ci sono delle differenze, parlo in modo diverso.
Ma è il linguaggio è l’aspetto del film che ha tenuto di più nel tempo e che ci ha fatto scommettere su una nuova avventura dei tre personaggi del film.

E’ vero che ha partecipato alla sceneggiatura?
Si, con Enrico abbiamo scritto insieme un telaio di fondo, poi con Carlo ho fatto una seconda stesura. Posso che, in percentuale, ho collaborato per circa il 20%, soprattutto attraverso il suggerimento delle battute relative al mio personaggio.

Si capisce da quello che dice che ama molto le commedie...
Si, è il genere che prediligo. Per me tutti film sono commedie, cambia solo il genere. La commedia brillante è quello che amo di più perché credo che sia il più difficile da interpretare. Come per un calciatore la più bella partita è il Derby, come per un centometrista sono le olimpiadi, per me che faccio l'attore il film più difficile da fare è la commedia agro-dolce. Naturalmente non è una novità, ne ho già fatte, ma, mi capita sempre più raramente perchè è difficilmente trovare qualcuno che sappia scriverla. Poi oggi mancano i registi: esistono solo gli autori.

Dopo tutto questo successo ha ancora un sogno nel cassetto?
Si, mi piacerebbe fare il regista, per un motivo estetico. Non sopporto più di essere esaminato fisicamente: che qualcuno mi dica "tagliati la barba più corta, i capelli in questo modo". Vorrei, un giorno, potermi prendermi una rivincita. Poter dire io ad un altro le stesse cose, ma non so se avverrà.

Progetti futuri?
Il mio progetto ora sarebbe quello di non lavorare.
Per il momento sono impegnato nel nuovo film di Pupi Avati “La cena per farli conoscere”. Finite le riprese voglio solo riposarmi


Curiosità su Diego Abatantuono

Il suo hobby preferito:ristrutturare case

la sua squadra del cuore: Il Milan

il suo peggior difetto: la pigrizia



I tre volti di Diego
Diego Abatantuono
Nel film "Eccezzziunale veramente"



(Sabato 21 Gennaio 2006)


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