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Melodramma gay in salsa western

I segreti di Brokeback Mountain

L'acclamato film di Ang Lee


di Roberto Leggio


L’altra faccia della frontiera ha il “senso” di due cowboy nel 1963. Mandati sulle montagne del Wyoming come guardiani di pecore stagionali, dopo un periodo di solitudine, si innamorano. Il loro rapporto d’amore clandestino durerà vent’anni nei quali ognuno di loro cercherà una “normale” vita eterosessuale, con tanto di mogli e figli. Ma il machismo della categoria non ammette sbandate e la morte li dividerà per sempre. Ci voleva un autore come Ang Lee per tramutare il mito del west in un melodramma gay. Ma lo fa con un rigore e una serietà che per lo più lasciano spiazzati: niente AIDS, niente aperte discriminazioni… C’è solo un inevitabile senso di colpa e qualche inutile tentativo di lasciar perdere da parte del più “maschile” dei due, in perenne conflitto con se stesso. Ed è proprio questa ambiguità sessuale che stordisce e (a volte) affascina l’emotività degli spettatori. Come nella scena del rapporto sessuale tra i due, filmata più come una esperienza animalesca, mentale e spirituale nella quale i protagonisti nascono a nuova vita. Ma è anche l’inizio di una storia d’amore sofferta e sofferente che li accompagnerà fino alla fine.


Ma pur essendo un film molto coraggioso I segreti di Brokeback Mountain non è un vero capolavoro sebbene abbia vinto sia il Leone d'oro e quattro Golden Globes. Perché c’è qualcosa che lascia perplessi. E’ come se la vicenda dei due “uomini” si perda nei bellissimi panorami e tra i dolori di una vita senza “sentimenti”. Forse perché nessuno dei due è capace di rivedere se stesso in un'altra luce. La stessa che vorrebbe farci riflettere sul realismo e sulla semplicità della messa in scena. Ang Lee e i due bravissimi attori (Heath Ledger e Jack Gyllenhaal) non sembrano però intenzionati a spiegare questo dilemma straziante. Probabilmente perché la macchina da presa è più impegnata a disegnare la loro vita quotidiana come un “inferno” privato dal quale è impossibile scappare. Va detto, in ogni modo, che Ang Lee è stato capace di analizzare questa storia senza sbavature e con una eleganza magistrale come solo un orientale poteva raccontare. C’è del mito in questi due “amanti”, come quello della frontiera che non è solo territoriale ma una conquista alla lotta e alla sopravvivenza. E a volte sopravvivere non basta…


giudizio: * * *




I segreti di Brokeback Mountain
Il vero segreto
Tanti premi al film di Ang Lee
Il nuovo mito da seguire, l’obiettivo per le giovani generazioni, sarebbe dunque il rude lavoro nei campi?



(Venerdì 20 Gennaio 2006)


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