 Sensuale, brava e determinata. Scarlett Johansson Protagonista del nuovo film di Allen
di Roberto Leggio Le sue labbra colpiscono immediatamente. Lucide, carnose, sensuali. Eppure Scarlett Johansson non si reputa una bomba sexy. “Vivo bene la mia sessualità, ma non dovrei essere io a valutare…”. Stella nascente del cinema sofisticato americano, appena ventenne la Johansson recita da quando ne aveva otto sui palchi di off-Broadway. Minuta, con l’aria da ragazzina dispettosa, è stata la bambina distrutta negli affetti nel lacrimoso film di Robert Redford L’Uomo che sussurrava ai cavalli, e quasi subito dopo la ragazzina che mette nei guai il barbiere dei fratello Coen ne L’uomo che non c’era. Nessuno però avrebbe mai detto che la consacrazione sarebbe arrivata a solo diciannove anni. Quello è l’anno in cui Lost in Traslation diventa un film culto e lei si guadagna un premio per la miglior interpretazione femminile. Nel giro di qualche mese interpreta molti film con altrettanti successi. Nei panni angelici della modella di Vermer in La Ragazza dall’orecchino di perla si rivela come icona sexy. Tutti i registi fanno a gara per volerla e lei dopo una parentesi tedesca si ritrova a recitare con John Travolta in Una canzone per Bobby Long. La corsa affannata sembra non fermarsi più ed invece incappa nel primo flop della sua carriera. The Island, forse per il tema controverso sulla clonazione umana, si rivela una catastrofe economica ma la sua stella invece di appannarsi si riaccende con la scelta di andare a lavorare a Londra per Woody Allen. Un film, che a Cannes, seppur esaltato come uno dei miglior film della kermesse avrebbe potuto consegnarle il premio come miglior attrice… ed invece niente. La piccola ninfetta si è dovuta accontentare degli entusiastici complimenti di Allen: “E’ l’unica vera star esplosa sullo schermo di recente” e le ottime critiche della stampa internazionale. Ma la birichina acque e sapone dal decolté più sensuale di Hollywood non ha intenzione di mollare l’osso. Oltre a voler migliorare il suo talento naturale per la recitazione è intenzionata in futuro a diventare regista di stessa e di altri. E siamo sicuri che prima o poi ce la farà. Staremo a vedere…
Lei recita fin da piccola. Come ci si sente ad essere una star? Non si è mai preparati ad affrontare un livello di fama così alto. Soprattutto quanto arriva all’improvviso come è successo a me. Devi avere i nervi saldi per non perdere la testa. Spesso è molto stressante perché da un momento all’altro non hai più una vita privata. Cammini per la strada e ti riconoscono. Comperi un gelato e dietro di te c’è una fila di paparazzi pronti a fotografarti. A volte vorresti nasconderti ma non puoi. Eppure devi stare al gioco nonostante questo mi renda nervosa e mi metta a disagio.
In Match Point la morale è che tutto quello che accade nella vita è dato dalla fortuna. Cosa ne pensa? Tutti siamo concordi nel pensare che il nostro futuro è condizionato da scelte precise. Ma nonostante quelle che ho fatto per me, non credo che funzioni a questo modo. Ho avuto molta fortuna, è vero, ma quanti come me hanno le mie stesse qualità e non riescono a dimostrarlo?
Come si diventa bravi attori allora? Una domanda difficile. Onestamente non lo so! Credo però che c’entri molto l’istinto del momento. Ecco perché ci sono performance meglio di altre. Non si può valutare su due piedi. Dalla mia parte metto la serietà con la quale affronto il mio lavoro. Anche perché non piace fare brutte figure. Il mio è un mestiere molto vacuo. Puoi smettere di lavorare da un momento all’altro…

Lei ha dichiarato che un giorno vorrebbe passare dietro la macchina da presa. Cosa ha imparato dopo aver lavorato con Woody Allen? Sicuramente che non bisogna mai scendere a compromessi con gli studios o con il denaro, ma è molto più importante non perdere la propria integrità artistica. Ad ogni modo mi piacerebbe dirigere in film. Penso che sia il desiderio di ogni attore professionista. Ma è presto per poterne parlare adesso… ho ancora molto tempo a disposizione per poter maturare questa idea.
In molti la idealizzano come una icona sexy. Come vive questa etichetta? Non so che dire. Mi sento molto a mio agio con la mia sessualità. Sia nella vita che nel lavoro vengo attratta da chi mi trovo davanti. Recitare con attori “belli” è molto importante. E’ quindi è molto facile diventare sexy, come è facile far trasparire questa sessualità sullo schermo.
Quindi non avrebbe problemi a recitare nuda? Non ho mai avuto nessuna inibizione in merito e non credo di avere alcun problema a recitare nuda. Fin adesso nessuno me l’ha chiesto espressamente…
Com'è stato recitare con Woody Allen? Una gran faticaccia. Però mi sono divertita molto. Lui sa sempre cosa dire, dove portare l’attore in quella determinata scena. Sul set è un vulcano di idee: cambia le battute di continuo e cerca di mettere in bocca al personaggio dei dialoghi bellissimi. Fuori dallo standard comune.

Secondo lei dove sta andando il nuovo cinema americano? Nonostante si producano molti film, credo che il cinema americano si trovi in una situazione di stallo. Il problema è perché in ogni film, grande o piccolo che sia, ci sono molti “galli che cantano”. Si investono milioni di dollari e tutti vogliono mettere bocca al progetto. Ecco perché ultimamente si girano molte porcherie. Il cinema indipendente potrebbe salvare la situazione ma trovare i necessari i soldi per poter realizzare un’opera di pregio sta diventando difficile anche li…
Reciterà ancora con Allen? L'ho già fatto! Ho appena finito Scoop, una commedia dove si ride dall’inizio alla fine.
Progetti futuri? Ho terminato The Black Dalia, di Brian De Palma. Un noir tratto dalla storia vera di Elisabeth Short, una aspirante attrice che venne uccisa a Los Angeles nella metà degli anni ’40. Poi sarò Lucrezia Borgia nel film di Neil Jordan. Una storia di veleni, violenza e sesso che mi ha intrigata fin dal primo momento che ho letto la sceneggiatura. Due film in cui verrà fuori la mia anima più nascosta… due cose davvero divertenti…

(Venerdì 13 Gennaio 2006)
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