 Avvincente sequel di Lynn Bousman Saw 2 - La soluzione dell'enigma Emerge la figura dello psicopatico stile Lecter
di Mirko Lomuscio Un anno dopo il grande successo di Saw-L’enigmista, arriva nelle sale cinematografiche italiane il sequel Saw 2-La soluzione dell’enigma, ottimamente scritto dal regista Lynn Bousman e da Leigh Wannell, già interprete e co-sceneggiatore del capostipite. Dopo un raccapricciante incipit che vede un uomo alle prese con una sorta di vergine di Norimberga facciale ad orologeria, entra in scena il detective Eric Matthews (Donnie Wahlberg), il quale, supportato da una squadra di agenti, scova il nascondiglio del serial killer Jigsaw (Tobin Bell), meglio conosciuto come l’enigmista, che uccide le sue vittime tramite tranelli e trabocchetti mortali.
Il detective scopre, quindi, che un altro diabolico gioco è in atto: otto persone, infatti, sono state rinchiuse dentro un appartamento pieno di trappole letali e, tra loro, c’è anche il figlio di Eric. La tensione, quindi, grazie alla già citata sceneggiatura ed al serrato montaggio di Kevin Greutert, è ad alti livelli fin dai primissimi minuti di visione, e lo spettatore si trova immediatamente coinvolto nel meccanismo thriller, investito, tra l’altro, da impressionanti sequenze splatter e cattiverie di ogni tipo.
A differenza del primo capitolo in questo sequel viene concesso molto più spazio alla figura dello psicopatico, delineando un nuovo character del cinema della paura che presenta molti elementi in comune con personaggi come l’Hannibal Lecter de Il silenzio degli innocenti ed il John Ryder di The hitcher-La lunga strada della paura.

Ma la cosa che più colpisce di Saw 2-La soluzione dell’enigma è che, pur trattandosi del sequel di una pellicola il cui forte potenziale è identificabile nell’inaspettato finale, riesce a lasciare nuovamente a bocca aperta lo spettatore, ricorrendo ad un epilogo ancora originale, anche se meno sorprendente di quello del primo film. E negli States il lungometraggio ha incassato più di 80 milioni di dollari, superando alla grande un blockbuster come La leggenda di Zorro e confermando che piccoli prodotti horror realizzati con intelligenza possono tranquillamente risultare più interessanti di un qualsiasi film dai costi elevati.

giudizio: * * *
(Giovedì 5 Gennaio 2006)
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