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L'ultima pellicola di Rob Marshall

Memorie di una geisha

Ventagli, danze e seduzione...


di Oriana Maerini


"Una geisha non era né una moglie né una prostituta, bensì un'artista che si guadagnava da vivere intrattenendo uomini importanti. La parola gei in giapponese significa "arte". Una geisha sa danzare, cantare, suonare, ed è una brillante interlocutrice. Ride alle battute dei suoi clienti e non rivela mai i suoi segreti. Riesce a creare un'atmosfera intensa e melodrammatica con un semplice gesto del suo ventaglio.
Anni di duro lavoro e autodisciplina sono necessari per trasformarla in questa creatura raffinata, ma al di sotto dei vari strati di stoffa del kimono che le fascia il corpo e del cerone bianco che le nasconde il volto, c'è una donna come le altre, con la sua storia, i suoi dolori e i suoi sogni. I segreti più grandi che non svela, di solito appartengono al suo cuore."


La premessa del regista Rob Marshall spiega già il fascino di questa pellicola patinata dall'esotismo orientale.

Ma non aspettatevi molto di più Memorie di una geisha, tratto dall'ononimo romanzo di Arthur Golden è un ottimo prodotto visivo (eccellente fotografia di Dion Beebe) dal contenuto abbastanza scontato.

Tecniche di seduzione, gelosia ed invidia fra donne, intrighi per conquistare una posizione dominante: sono temi a cui il cinema orientale, dal tempo del bellissimo Lanterne rosse in poi ci ha abituato.
Ed anche le interpreti sono le stesse che siamo abituati a vedere: a cominciare dall'affascinante Gong Li che qui recita la parte di Hatsumomo, la "sorella maggiore" (la geisha più anziana che deve addestrare la fanciulla) passando per Zhang Ziyi (Sayuri Nitta), Michelle Yeoh (Mameha) fino a Ken Watanabe (Il Presidente).
Attori bravissimi e regia impeccabile (superba la scena in cui i colori nell'acqua si trasformano nella seta) ma molta noia dovuta alle troppe reiterazioni della trama.

La bellissima Gong Li

Niente di nuovo sotto il segno del sol levante se non la solita vicenda che narra l'educazione sentimentale e pratica delle donne destinate a fare da cortiggiane di lusso nei salotti buoni dell'alta aristocrazia giapponese.
Ecco la trama: la piccola Chiyo, a soli 9 anni viene venduta dalla famiglia e lascia il povero villaggio di pescatori dove è nata. VIene portata in una scuola per geishe di Kyoto per essere istruita sui riti, le danze, la musica, la cerimonia del tè e l'abbigliamento adatto. Costretta a subire vessazioni e umiliazioni dalle colleghe e soprattutto dalla geisha più importante, Hatsumomo, gelosa della sua bellezza, dopo un tentativo di fuga viene retrocessa a serva. A salvarla provvederà Mameha, geisha esperta e generosa, rivale di Hatsumomo, che la prende sotto la sua protezione. Grazie a lei, la ragazza diverrrà una geisha molto famosa e col nome di Sayuri, sarà la preferita degli uomini più facoltosi della città...


Il film che ci fa sognare i nostalgici di un mondo ormai scomparso e della fine di un cultura troppo omologata ormai ai gusti occidentali ha riscosso un ottimo successo in Giappone.
Segno che il mondo misterioso e sensuale delle geishe continua ad affascinare le donne e gli uomini che non hanno più tempo per cerimoniali e riti di seduzione.

giudizio: * *



(Domenica 18 Dicembre 2005)


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