 DVD in vendita Private Fra i 100 titoli più richiesti della 01
di Francesco Lomuscio  Nazionalità: Italia Anno: 2004 Genere: Drammatico Regia: Saverio Costanzo Interpreti: Marco Alsaying, Sarah Hamzeh, Amir Hasayen, Karem Emad, Hassan Aly Distribuzione: 01 distribution Video: 1.66:1 Audio: Italiano 2.0, Inglese 2.0 Sottotitoli: Italiano per non udenti Extra: Backstage “Not only for a piece of land”, Note biografiche del regista Durata: 93’ Codice area: 2 Pal
Trama: La casa della famiglia B., palestinesi agiati e colti, si trova a metà strada tra gli insediamenti israeliani ed un villaggio arabo. Mohammad, il padre, grande appassionato di letteratura inglese, è preside in una scuola secondaria, e, quando si ritrova il secondo piano dell’abitazione occupato dall’esercito israeliano, reduce da uno scontro a fuoco, si rifiuta di andare via, nonostante i soldati gli abbiano chiesto di lasciare la casa.
Con una non esaltante sezione extra costituita esclusivamente da un backstage di circa 56 minuti e note biografiche del regista, la 01 distribution lancia nel mercato del digitale l’esordio dietro la macchina da presa di Saverio Costanzo, figlio del Maurizio nazionale che ha dominato per anni le seconde serate di Canale 5. Nel momento in cui stiamo scrivendo, la pellicola si è già aggiudicata non pochi premi in giro per il mondo, tra cui il David di Donatello nella categoria miglior regista esordiente, oltre ad essere stata esclusa dalla corsa all’Oscar per il miglior film straniero, in quanto girata in lingua inglese (il regolamento dell’Academy, infatti, prevede che soltanto i film girati nella lingua del proprio paese di produzione possano partecipare alla manifestazione). E la domanda sorge spontanea: per quale motivo Private ha riscosso e continua a riscuotere tanto successo di critica? Al di là del fatto che siamo ormai nel millennio della fiction televisiva tricolore, il buon cinema, anche se in minuscole dosi, in Italia esiste ancora, ma non possiamo certo affermare che l’opera prima di Costanzo jr, la quale, tra l’altro, prende il via dalla più banale delle idee, ne sia un esempio. Se i nostri storici artigiani, purtroppo tutti scomparsi, seppero raggiungere ottimi risultati su celluloide disponendo di budget ridotti, Private appare immediatamente agli occhi dello spettatore per quello che è: un prodotto realizzato con pochi soldi. Il regista ricorre ad immagini sgranate e privilegia il buio negli interni, nel tentativo di rievocare, probabilmente, il realismo dei reportage di guerra e degli atroci filmati che quotidianamente affollano i nostri telegiornali, ma sono proprio questi elementi che finiscono per rendere l’insieme molto più falso ed artificioso di quanto voglia sembrare vero. Non parliamo poi del pessimo doppiaggio, il quale non fa altro che peggiorare la già non eccelsa resa degli attori, all’interno di 93 soporiferi minuti, monotoni e privi di sorprese, penalizzati da ritmi decisamente amatoriali. Almeno, un tempo, in corsa per l’Oscar inviavamo i capolavori di Vittorio De Sica e Federico Fellini.
(Domenica 13 Novembre 2005)
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