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Le musiche del film di George Clooney

La colonna sonora di "Good night and good luck"

Composizioni classiche e melodie senza tempo


di Fabio Ciminiera


Buona Notte e Buona Fortuna...

Quanto la musica può dare un'idea, un'immagine differente a un colore e a delle atmosfere.

Il bianco e nero livido e, in un certo senso, esibito, di Good Night, and Good Luck, dei filmati di repertorio che si intervallano alle scene, si vivifica, diventa assoluto e unico mezzo espressivo possibile per le esibizioni del gruppo di Dianne Reeves negli studios della CBS, riprese nel corso del film. Una presenza che, nel corso del film, si giustifica come omaggio alle canzoni e alle trasmissioni musicali degli anni '50 e che diventa una delle trovate migliori del film, nell'aderire al periodo storico nel quale è ambientato.

L'assenza di sottofondo, di musica di scena, che corre durante lo sviluppo del film, viene ulteriormente sottolineata dal calore delle canzoni, dalla semplice ed essenziale interpretazione di standard e canzoni celeberrime come When I fall in love, che apre il film, in versione strumentale, con il tema cantato da un caldo e avvolgente sax tenore, come I've got my eyes set on you, How high the moon e la conclusiva One for my baby affidate alla voce potente e ammaliante di Dianne Reeves. Al repertorio degli standard si aggiunge anche un brano originale, Who's minding the store.

Una formazione classica e una serie di composizioni senza tempo, eseguite con calore e understatement, un'idea di accompagnamento non invasiva all'interno del film, che, proprio in virtù di questo passo indietro, di questa capacità di non strafare, di non voler essere protagonista, si pone come momento di rottura e diventa parte fondamentale del film, ne rilancia l'azione e ne stempera il cupo scenario da guerra fredda creato dalla storia diretta da George Clooney, dalle tensioni narrative e dalle nevrosi dei personaggi e della trama.


E torniamo, con questo, alla considerazione di apertura. Quanto può diventare importante la presenza della musica a dare una visione differente allo stesso bianco e nero, a dare una visione differente della tragicità di un momento storico opprimente come quello del maccartismo. Se lo svolgimento del film, la presenza di ampi stralci dei documenti filmati durante i veri interrogatori del senatore McCarthy, conduce lo spettatore in un cupo susseguirsi di scene, in una tensione dalla quale sembra difficile uscire e che vuole rappresentare le sensazioni di chi ha vissuto quel periodo. le canzoni riescono a sublimare tensione e dolore, l'interpretazione riesce con efficacia a trasmettere la tragicità, ad offrire una visione meno opprimente e, se possibile, più positiva degli stessi eventi.

Dianne Reeves è una delle più importanti cantanti della nuova generazione. Vincitrice di Grammy Awards e ormai affermata nelle classifiche di vendita, Dianne Reeves rappresenta, se vogliamo, la nuova versione della tradizione del canto jazz: un'interprete che si muove con il dovuto rispetto nell'alveo della strada tracciata da cantanti storiche ed importanti per lo sviluppo stesso del canto jazz. La voce calda e rilassata, un repertorio che esplora gli standard, gruppi e formazioni che ne accompagnano le prove discografiche e in concerto sempre molto contenuta e con i suoni della tradizione.


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(Domenica 16 Ottobre 2005)


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