 Vedere un film per uscire dai problemi della vita Cineterapia Qualcuno volò sul nido del cuculo?
di Piero Nussio  La Cineterapia è una cura psicologica attraverso la visione dei film ed è nata ad opera dello psicoterapeuta statunitense Gary Salomon, secondo cui numerosi disturbi della sfera psichica possono se non guarire, almeno essere controllati e attenuati grazie alla visione di un film o di vari films, da vedere sia al cinema che a casa. La cineterapia è nata in America, e si sta diffondendo anche in Italia, anche se gli esperti invitano a tutte le cautele del caso.
Dott. Roberto Cavaliere: “E’ indubbio che quando il morale è a terra o ci si sente confusi si può ottenere un qualche aiuto da un film, soprattutto se propone situazioni di vita in cui è possibile riconoscersi. I film possono produrre sull’adulto le stesse reazioni che le fiabe suscitano nei bambini. Questo è il loro segreto, il motivo per cui possono rivelarsi in qualche modo benefici per la sfera psicoemotiva.”
Un esperimento del genere è in corso presso l’Istituto di Neuroscienze di Firenze, dove esiste un programma “Cinema therapy” in cui un gruppo di 5, 6 persone vede un film e successivamente ne discute con lo psicologo o lo psichiatra. Si parte dall’identificazione con i personaggi della storia per aumentare la consapevolezza di se stessi. Nella situazione cinematografica i fenomeni dell’identificazione sono molto intensi, poiché lo spettatore si abbandona con tranquillità ai processi psichici che il film innesca. E i pazienti hanno modo di esprimere le proprie emozioni e parlare di sé.
 Prof. Vincenzo Mastronardi: “Ad ogni terapia il suo film. Il cinema ci può aiutare a stare meglio, lo testimonia una ricerca iniziata nel 1989. Oggetto di tale ricerca sono le ripercussioni emozionali della visione di 1500 film su pazienti in terapia, alcuni allievi dell'Università di Roma La Sapienza e una terza categoria di persone esterne all'Università.”
Il Prof. Vincenzo Mastronardi é Titolare di Psicopatologia forense presso la Ia Facoltà di Medicina dell’Università di Roma “La Sapienza” ed è autore del libro Filmtherapy. I film che ci aiutano a stare meglio (Editore Armando, anno 2005, 160 pagine, € 15,00).
I film analizzati nel libro scelti sono molto noti e sono stati classificati per tematica psicologica; inoltre ad ognuno è stata associata la relativa prescrizione terapeutica, incluse le modalità psicologiche con cui approcciarsi al singolo film. Problemi di comunicazione di coppia, stress lavorativo, adolescenza e passaggio all'età adulta, conflitti familiari, modelli di riferimento e aumento delle proprie sicurezze, disturbi fobico-ossessivi sono soltanto alcune delle voci di questa "encicplopedia psicofilmica" rivolta a tutti. Ogni lettore potrà infatti ritrovare al suo interno argomenti legati alle necessità del nostro vivere quotidiano, a volte causa di disagi e di perplessità intrapsichiche e interpersonali. Per gli specialisti non manca uno spunto di autoriflessione; il volume contiene infatti una sezione dedicata alla figura dello psichiatra nella storia del cinema".
 Nancy Peske e Beverly West sono invece le due scrittrici americane autrici dei volumi “ Cinematerapia, C'è un film per ogni stato d'animo” e “Un film dopo l’altro verso la felicità, Cinematerapia 2” (Editore Feltrinelli, pag 296 e 264 rispettivamente, ciascuno dei volumi al medesimo prezzo di € 10,50).
"Come noi donne sappiamo molto bene, i film sono ben più di un puro e semplice divertimento: sono dei medicinali che possiamo autoprescriverci. Una buona pellicola è come un ricostituente lenitivo che, se somministrato correttamente, in combinazione con l’inerzia assoluta e qualche cibo oscenamente ricco di grassi, può curare di tutto: dalle crisi di identità, ai giorni in cui ti svegli con i capelli in disordine, alla tristezza da odio per il proprio lavoro".
Cerchi il pianto liberatorio e un po’ di sana autocommiserazione? Semplice: guarda La stanza di Marvin o Love Story. Il tuo Principe Azzurro si è improvvisamente trasformato in un orrendo ranocchio? La soluzione è sicuramente in un film modello "E vissero felici e contenti" come Ufficiale e Gentiluomo. E se hai un diavolo per capello? Potrai migliorare il tuo umore – o passare comunque un paio d’ore piacevoli – autosomministrandoti film come Grasso è bello, Paura d’amare o il mitico L’anima e il volto con Bette Davis. I film sono vagliati, organizzati e divisi in categorie e sottocategorie: a ogni categoria corrispondono situazioni e problemi specifici e, soprattutto, ogni categoria riflette – lo vedrete – dinamiche disfunzionali con cui tutte le donne (e gli uomini che le sono vicine) devono combattere nella vita di tutti i giorni, dalla mancanza di fiducia in se stesse ai rapporti sentimentali sbilanciati.
“Davvero, la cinematerapia è come un bagnoschiuma per l’anima.” (Nancy Peske e Beverly West).

Cineterapia: Film therapy In rete, il sito Cinematherapy.com permette di consultare elenchi di film classificati ciascuno per ogni tipo di problema.
Su un piano di formazione professionale per medici, psicologi e infermieri si muove invece il sito Film Therapy che promuove l’uso di immagini filmate (ma non dei film) come strumento di approccio psicoanalitico e psicologico.
(Giovedì 29 Settembre 2005)
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