 Un film di Catherine Hardwicke Lords of Dogtown Anni 70: nasce il fenomeno dello skateboard
di Oriana Maerini "Quest'onda rompe 24 ore su 24 e noi, fratelli, saremo i primi a skaitarla!"
Lords of Dogtown deve ancora uscire (15 luglio) ed è già un cult per tutti gli amanti delle folli corse in skateboard. Studio Universal ha già mandato in onda 10 minuti di anteprima il 12 luglio.
Sceneggiato da uno degli stessi componenti dello storico gruppo di skater acrobatici, Stacy Peralta e diretto da Catherine Hardwicke, vincitrice con Thirteen, del premio per la miglior regia al Sundance Film Festival e il Pardo d’Argento al Festival di Locarn, racconta la vera storia della nascita del fenomeno dello skateboarding nei primi anni settanta in California.
E' un film generazionale in cui diverse tematiche si fondono: la precaria situazione dei bassifondi americani con conseguente sgretolamento della famiglia e etica del lavoro, la gioventù ribelle degli anni 70, la passione sportiva, il desiderio di successo, il tutto con una colonna sonora davvero stupenda che comprende pezzi di mostri sacri come Stooges, T Rex, Deep Purple, Blue Oyster Cult, Devo, Pink Floyd e tanti altri.
Questa la trama: le squallide strade di Dogtown, un piccolo quartiere di Venice (California), possono significare poco per chi viene da fuori, ma negli anni ’70 sono state fonte d’ispirazione per un gruppo di teenager amanti del surf che ha rivoluzionato la passione per lo skateboard. Gli Z-Boys - Tony Alva, Jay Adams e Stacy Peralta - divennero celebri per il loro atteggiamento radicale e un freestyle su rotelle decisamente rivoluzionario. Dalle perigliose onde al largo di un molo abbandonato del Pacific Ocean Park, alle desolate strade di un sobborgo cittadino, questi anomali surfisti urbani sfidavano la legge “cavalcando i muri delle piscine del quartiere come fossero onde” (Stacy Peralta), adattando alla compattezza del ruvido cemento l’aggressività di una sopraffina tecnica surfistica. I ragazzi di Dogtown passarono in pochissimo tempo da una condizione di estrema povertà allo status di celebrità con stili di vita da rock-star, ma non senza pagarne il conto: alcuni di loro non ne uscirono indenni e la loro amicizia fu duramente messa in crisi da una popolarità così repentina e da spietate logiche commerciali.

(Giovedì 14 Luglio 2005)
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