 Dati sempre più desolanti Crisi del cinema in sala? In tutto il mondo occidentale
di Piero Nussio Si aggrava un fenomeno già evidenziato:
Il crollo del cinema in sala è un bollettino di guerra: meno 7,5 per cento degli incassi in America, meno 8 nella Francia super-cinefila, meno 14,4 in Germania, meno 13,9 in Spagna, addirittura meno 50 in Polonia. Anche da noi la catastrofe ha le dimensioni dei dati relativi al primo semestre di quest’anno: spettatori e incassi precipitano rispettivamente del 18,05 e del 17,84 per cento, con il segno negativo davanti a ciascun mese escluso marzo (più 11,8 per cento, merito del fenomeno Manuale d’amore ) e la voragine di maggio (meno 34,4 per cento).
(dal servizio di Gloria Satta "Cinema, la crisi è mondiale" su Il Messaggero del 22 Giugno 2005)
Un dato inaspettato, quello di inizio 2005, specie se confrontato con i risultati estremamente positivi del 2004:
Il 2004 è stato un buon anno per le sale cinematografiche europee: c'è stata in effetti una crescita generale per tutto il continente. In Europa occidentale (17 nazioni) la crescita è stata del 5.6%, in Europa centro-orientale e nel bacino del mediterraneo (15 nazioni) addirittura del 14.4%. Sommando i numeri dei biglietti venduti nele due regioni, rispettivamente 959 e 112,7 milioni, arriviamo al numero stupefacente di quasi un miliardo e 72 milioni. Quasi 65 milioni di spettatori in più del 2003 (+6.5%) ma, soprattutto, il miglior risultato dagli anno '80, il picco della grande crisi del cinema. La crescita in Francia (+11.9%) e in Italia (+13.8%) è considerevolmente superiore alla media.
(dal servizio di Elisabetta Brunella "Al cinema in europa nel 2004" su European cinema Journal di maggio 2005).
Forse sarà il caso di aspettare dati un po' più definitivi...
(Mercoledì 22 Giugno 2005)
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