 Come in una commedia di Verdone Ipnotizzata dalla "griffe"
di Oriana Maerini  Questa storia sembra un episodio di un film di Carlo Verdone. Non è, invece, il risultato dello sforzo creativo di Plastino -il suo sceneggiatore preferito-, ma un episodio realmente accaduto. ------------------------------------------------------
Durante un festival cinematografico incontro Anna, una signora glamour e griffata dalla testa ai piedi. E’ molto simpatica e gioviale. Come si fa tra donne, dopo i commenti sul lavoro, si parla di cose futili come vestiti e accessori. E’ molto entusiasta perché ha appena comperato un paio di sandali molto graziosi in una boutique del corso. Erano l’ultimo numero di quel tipo e di quel colore. Dice di essere stata fortunata, come sempre, perché era il numero giusto per lei. Non faccio caso a questo particolare e continuo la conversazione su altri argomenti. Il giorno dopo incontro nuovamente Anna in un caffè e qui vengo a conoscenza della sua personale teoria filosofica: sono gli oggetti a voler essere comprati da lei e non viceversa. Sostiene che non sceglie ma che viene attratta in modo quasi ipnotico dagli capi in vetrina. Spiego meglio: mi mostra una borsa di paglia che io non pagherei più di 50 euro, ma che lei ha comperato molto felicemente per 580 euro perché firmata dal suo stilista preferito. “Vedi questa – per esempio – l’ho vista e mi è piaciuta subito. Sono entrata nel negozio e solo in quel momento ho appreso che era stata disegnata dallo stilista che adoro. Era l’ultima rimasta perché sono oggetti quasi unici. Un caso davvero strano, non trovi?” Io replico che forse è un caso o forse è entrata nel negozio giusto. “No – risponde lei – mi capita spesso anche con i vestiti e gli orecchini. Vedo in vetrina un capo, entro nel negozio e scopro che è rimasta solo ma mia taglia, il mio colore preferito e la marca che prediligo. E’ come se gli oggetti richiamassero la mia attenzione. Come se aspettassero me per essere venduti". “Davvero sorprendente! – replico io esterrefatta – meno male che non ti capita con le auto. Dovresti fare un mutuo ogni volta che esci di casa".
(Giovedì 2 Giugno 2005)
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