 A proposito di "Le crociate" L'archetipo del film kolossal Torna il grande spettacolo
di Pino Moroni 
Le crociate Come per tutti i registi europei, che vanno a girare in America, anche per il britannico Ridley Scott (tra i suoi primi film I duellanti e Blade Runner) la metamorfosi hollywoodiana è ormai avvenuta. Le Crociate è il più tipico magniloquente prodotto di Hollywood, è l'archetipo del film kolossal di Cecil B. De Mille, con i più moderni effetti speciali,con la più alta professionalità della fotografia, con i contenuti più attuali (islamismo) ed i concetti più politicamente corretti (bianchi e colorati sulle stesso piano, convivenza delle diverse religioni). Ma a voler andare ancora più a fondo, c'è anche il mito dell'eroe della frontiera, il 7° cavalleggeri circondato dagli indiani, il calumet della pace del saggio capo (il Saladino) e l'attacco degli indiani agli indomabili di Fort Apache (Gerusalemme). Se lo spettatore riesce a superare le troppe somiglianze delle Crociate con il Gladiatore (Bailan, l'eroe maniscalco-cavaliere non è altro che il generale-gladiatore Maximus, la retorica tra buoni e cattivi, fanatici e religiosi, perversi e onesti ed i luoghi comuni di oggi rivestiti dalle corazze dei crociati, può scoprire uno dei più bei film epici della cinematografia di tutti i tempi.

Le crociate È la storia molto romanzata di un cavaliere (Orlando Bloom) che difese realmente Gerusalemme nel 1187 dall'attacco dei saraceni, ma questo personaggio spesso scompare e prevale l'affresco storico curato nei minimi dettagli da un grande pittore delle immagini come Ridley Scott. Il reclutamento dei Crociati nel cupo medioevo francese, gli accampamenti in attesa dell'imbarco a Messina, la vita caotica e multicolori della città di Gerusalemme, l'oasi sulla strada dei pellegrini, la corte del re Baldovino IV° (Edward Norton), dolente e religiosissimo dietro una maschera che nasconde la lebbra, il campo saraceno del Saladino (Ghassan Massoud). Infine il grande spettacolo delle battaglie, il sacrificio dei forti di fronte a Kerac, la grande disfatta dei terribili templari nel deserto, l'assedio fantasmagorico alle mura di Gerusalemme.

Le crociate Con gli occhi sprofondati nelle incredibili immagini che scorrono, volano i 145 minuti di questo film costato 130 milioni di dollari e alla fine il cavaliere ritorna a fare il maniscalco ed il re d'Inghilterra, Riccardo Cuor di Leone lo cerca per organizzare una nuova crociata. E si può immaginare un sequel in cui Ridley Scott continuerà a sviluppare il messaggio di pace e tolleranza, di cui è impregnato il film, perchè la storia ci racconta che tra Riccardo e i saraceni ci fu una pace onorevole.
(Lunedì 16 Maggio 2005)
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